Provocò la morte di Alex nel frontale in tangenziale: dopo 4 anni messi in discussione gli esami tossicologici

Alex Di Stefano e la sua auto distrutta dopo il tragico impatto
VICENZA - Sono da rifare e rivalutare gli esami tossicologici riguardanti Mirco Vendramin, il giovane di Carmignano di Brenta che il 2 giugno del 2011 al volante di un'auto...

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VICENZA - Sono da rifare e rivalutare gli esami tossicologici riguardanti Mirco Vendramin, il giovane di Carmignano di Brenta che il 2 giugno del 2011 al volante di un'auto entrò contromano nella tangenziale sud della città berica e provocò il tragico scontro frontale che uccise il 22enne Alex Di Stefano di Torri di Quartesolo.




Era lucido Vendramin, o era sotto l'effetto di alcol o altre sostanze? Al processo di appello la difesa di Vendramin ha messo nel mirino le analisi effettuate a suo tempo, per accertare il suo stato al momento dello schianto e sottolineando che quegli esami non vennero fatti in modo corretto e secondo procedure codificate: il tasso alcolico rilevato potrebbe essere stato inferiore, facendo cadere una forte aggravante e portando a una diminuzione della pena.



Vendramin in primo grado era stato condannato a 3 anni e 4 mesi più altri quattro per l'alcol. Ha fatto ricorso in appello e adesso i giudici hanno deciso che un collegio di periti verificherà se i test effettuati al tempo sono attendibili. L'incidente gravissimo sconvolse famiglie e opinione pubblica: nello scontro Alex Di Stefano morì sul colpo, Vendramin rimase ferito in modo molto grave ma poi i sanitari riuscirono a salvarlo. Il particolare ulteriormente drammatico della tragedia fu il suicidio di Carla Tessari, la mamma di Alex: due giorni dopo non resse al dolore immenso e si tolse la vita. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino