Oncologa nella bufera, al San Bortolo manifestazione di solidarietà

All'atrio del San Bortolo medici, infermieri e familiari dei pazienti hanno dato vita a una protesta pacifica
VICENZA - «Siamo con te». Al San Bortolo i medici si sono fermati per qualche minuto per manifestare la loro solidarietà nei confronti della loro collega...

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VICENZA - «Siamo con te». Al San Bortolo i medici si sono fermati per qualche minuto per manifestare la loro solidarietà nei confronti della loro collega Marcella Gulisano. È successo nel pomeriggio del 4 marzo.

All'ingresso dell'ospedale di Vicenza camici bianchi, infermieri e ai familiari dei pazienti si sono radunati per sostenere Gulisano, responsabile del reparto di oncologia - da 6 anni sostituisce il primario - finita nella bufera per la vicenda delle visite oncologiche post operatorie cancellate. Vicenda che aveva mandato su tutte le furie il presidente della Regione Luca Zaia, il quale aveva spedito gli ispettori per fare chiarezza.

Gulisano rischia provvedimenti disciplinari di cui i colleghi non vogliono nemmeno sentir parlare. Di qui la "pacifica invasione" dell'atrio del San Bortolo, in una giornata movimentata che ha registrato un'assemblea sindacale e l'audizione di Gulisano in commissione disciplinare.

Insomma, in via Rodolfi il clima è sempre più teso. La conferma è arrivata da Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, sindacato degli infermieri, presente al sit-in. «Ci sono altri casi simili a quelli di Gulisano - ha ammesso - Nauralmente non è possibile fare nomi. Eventuali provvedimenti sarebbero una sconfitta per l'azienda ospedaliera». Sulla stessa linea Francesca Ruta, familiare di un paziente ricoverato in oncologia: «Vogliamo sapere che cosa sta succedendo nei reparti - ha detto - La nostra opinione? Forse la Regione, per far quadrare il cerchio e quindi i conti, vuole prendersela con i medici».

Al momento dell'arrivo all San Bortolo, Gulisano è stata salutata con un lungo applauso. Lei ha ringraziato e se n'è andata senza rilasciare dichiarazioni. A parlare è stata invece Annalisa Zanon, presidente del gruppo Donne medico. «Siamo di fronte a una brutta vicenda - ha osservato - Non è giusto mettere in discussione la professionalità dei medici. Ricordo che da 6 anni Gulisano è facente funzioni di primario. La Regione lo sa, ma non si è mai mossa. Non è vero che i controlli non sono stati fatti. Anzi, i pazienti con patologia in fase attiva non sono mai stati sottovalutati. Il 17 e 18 marzo sono previsti due giorni di sciopero per difendere la sanità pubblica».

Sul caso, il segretario provinciale della funzione pubblica della Cgil Giancarlo Puggioni è categorico: «All'Ulss 6 i reparti sono al collasso. Mancano 15 medici e 60 unità tra personale infermieristico e operatori sociosanitari. Per far fronte alle necessità, il personale è costretto a turni di 12 ore. Ci sono persone in aspettativa e in maternità che non vengono sostituite. Il personale medico per garantire le cure ai pazienti salta la formazione e l'aggiornamento professionale. Siamo al limite, la Regione deve indire nuovi concorsi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino