Papa Francesco: tampone ogni due giorni dopo essere entrato in contatto con arcivescovo positivo

Tampone ogni due giorni per il Papa dopo essere entrato in contatto con arcivescovo positivo al covid
Città del Vaticano – Tampone ogni due giorni per Papa Francesco dopo che le autorità slovacche hanno avvertito il Vaticano che alla messa a Sastin,...

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Città del Vaticano – Tampone ogni due giorni per Papa Francesco dopo che le autorità slovacche hanno avvertito il Vaticano che alla messa a Sastin, durante l'ultimo giorno della sua visita in Slovacchia, vi era anche l'arcivescovo metropolita greco-cattolico di Prešov Ján Babjak trovato positivo al Covid.

Il Papa stamattina ha tenuto regolarmente la udienza generale con le solite misure di sicurezza anche se lui evita di usare la mascherina poiché ha problemi di respirazione. La misura precauzionale di sottoporre ogni due giorni il Papa al tampone sarebbe stata presa dalle autorità sanitarie del Vaticano. 

Durante l'udienza stamattina Francesco ha ripercorso i momenti salienti della visita in Ungheria e in Slovacchia. In particolare ha ricordato la toccante visita al quartiere-ghetto slovacco in cui vivono in condizioni agghiaccianti quasi 4 mila rom. E cos stamattina in Vaticano il pontefice è tornato a fare appello per i rom, sottolineando che «sono dei nostri fratelli e dobbiamo accoglierli». 

«Penso alla comunità Rom e a quanti si impegnano con loro per un cammino di fraternità e di inclusione. E' stato commovente condividere la festa della comunità Rom: una festa semplice, che sapeva di Vangelo. I rom sono dei fratelli nostri dobbiamo accoglierli, essere vicini come fanno i salesiani lì a Bratislava». Il Papa ha anche chiamato l'applauso per le suore di madre Teresa di Calcutta che aiutano i poveri a Bratislava. «Brave suorine che ricevono gli scartati della società, pregano e servono, pregano e aiutano, pregano tanto e aiutano tanto senza pretese, sono le eroi di questa civilizzazione, vorrei che tutti noi facciamo una riconoscenza a madre Teresa e a queste suore, tutti insieme per queste suore, brave!». 

La grande celebrazione sulla spianata di Sastin - dove era presente l'arcivescovo risultato poi positivo al virus – è situata accanto al santuario mariano della Madonna dei Sette Dolori ha avuto una enorme affluenza di pubblico, circa 60 persone (tutte controllate ai varchi per verificare temperatura e Green-pass) e di sacerdoti, vescovi e cardinali concelebranti. Sul palco papale a dire messa, oltre al Papa e al vescovo ora positivo al coronavirus, erano presenti decine di prelati, compreso le persone che facevano parte del seguito papale: come il cerimoniere, i cardinali Parolin, Koch, Dziwisz (arrivato dalla vicina Polonia), il sostituto Pena, oltre che il seguito che segue sempre il pontefice. 

Quando Papa Francesco ha iniziato il suo tour di quattro giorni in Slovacchia alla fine della scorsa settimana, erano state sollevate domande sul fatto che le grandi folle attese potessero far circolare un'ondata di infezioni da Covid-19. Alla messa di Sastin anche se c'erano settori per i vaccinati e i non vaccinati e anche se era obbligatoria la distanza sociale e l'uso di maschere i media locali avevano documentato di tante persone che ignorando le restrizioni, indossavano maschere e non rispettavano le distanze. 


 


 


 

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Il Gazzettino