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Città del Vaticano - Giallo sulla presenza di famiglie arcobaleno alla kermesse che si sta preparando in Vaticano. Dopo essere stato rimandato per via della pandemia, a Roma si terrà il decimo Incontro Mondiale delle Famiglie: dal 22 al 26 giugno in Vaticano Papa Francesco accoglierà i delegati delle conferenze episcopali, dei movimenti internazionali e delle associazioni familiari. Sabato pomeriggio verrà, inoltre, celebrata una grande messa in Piazza San Pietro dal Papa. Ancora però non si sa se ci saranno famiglia lgbt, come chiedevano da diverse parti tanti cattolici tra cui padre James Martin, il gesuita americano divenuto punto di riferimento dei cattolici gay. «Lo stile di Dio è la vicinanza, la misericordia e la tenerezza» aveva detto Papa Francesco a padre Martin che gli chiedeva di rispondere ad alcune domande che gli vengono poste dai cattolici Lgbt e dalle loro famiglie.
«Il congresso, a differenza di quelli delle edizioni precedenti non avrà conferenze strutturate accademicamente con contenuti teologico-dottrinali ma sarà un momento di incontro, ascolto e confronto tra operatori della pastorale familiare e matrimoniale» hanno spiegato in Vaticano.
Il congresso della famiglia è costruito intorno a 5 conferenze principali su alcuni temi fondamentali.
All'Incontro Mondiale delle Famiglie sono previsti circa duemila delegati, scelti dalle Conferenze episcopali, dai Sinodi delle Chiese orientali e dalle realtà ecclesiali internazionali. Le delegazioni saranno oltre 170 da 120 Paesi e saranno composte in larghissima parte da famiglie, che rappresentano i tre quarti dei delegati, assieme a sacerdoti e vescovi responsabili della pastorale familiare nelle Conferenze episcopali.
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