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PERUGIA - L'Università per stranieri è una matrioska per la procura e la guardia di finanza di Perugia. Nel settembre 2020 le fiamme gialle sono presenti a palazzo Gallenga in forma di cimici per un'indagine che toccava bilanci e appalti e scoprono praticamente in diretta quello che sarebbe diventato uno scandalo planetario. E dai telefoni cellulari sequestrati nell'inchiesta sul cosiddetto «esame farsa» di Luis Suarez, il procuratore capo Raffaele Cantone ha trovato il filo che racconta di cinque concorsi per l'assunzione di professori e ricercatori per cui ha indagato 23 persone. Con accuse pesanti che vanno dalla corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio all'induzione indebita a dare o promettere utilità, dall'abuso d'ufficio alla rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio fino alla turbata libertà degli incanti.
Così ieri i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, diretti dal colonnello Antonella Casazza e dal tenente colonnello Michelangelo Tolino, si sono presentati alla Stranieri per dare esecuzione a un decreto di acquisizione documentale, nonché di esibizione di atti e documenti. Acquisizioni eseguite anche a Roma, al ministero dell’Istruzione.
IL PROCURATORE
Tornando all'indagine, il procuratore Cantone ha spiegato come dall’analisi del materiale e dei documenti, anche informatici, acquisiti a settembre dello scorso anno, «sono emersi elementi che consentono di ipotizzare l’esistenza di irregolarità nello svolgimento di alcuni concorsi, indetti per l’assunzione di ricercatori e professori universitari». In particolare, ha sottolineato Cantone, «gli esiti potrebbero essere stati predeterminati, a seconda dei casi, mediante la scelta dei tempi dell’uscita dei bandi, la loro profilazione, l’individuazione di commissari compiacenti ed il controllo di ciascuna fase delle selezioni, fino alla nomina a vincitori dei candidati prescelti, a prescindere da ogni valutazione comparativa e di merito. Ritenute tali condotte degne di approfondimento investigativo ed al fine di verificare l’eventuale grado di coinvolgimento delle persone indagate, anche a loro tutela, sono stati disposti puntuali accertamenti, mediante l’acquisizione di ulteriore documentazione relativa alle singole procedure concorsuali». Fino alla fine della matrioska. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino