Compiti via whatsapp o fotografati sul cellullare: le modalità digitali che fanno impazzire i prof

Compiti via whatsapp o fotografati sul cellullare: le modalità digitali che fanno impazzire i prof
Roba da far rimpiangere le tradizionali lezioni frontali in classe. La didattica on line ha allungato i tempi di lavoro dei professori, non solo lezioni mattutine in video...

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Roba da far rimpiangere le tradizionali lezioni frontali in classe. La didattica on line ha allungato i tempi di lavoro dei professori, non solo lezioni mattutine in video conferenza,  ma anche chat di classe, e-mail, messaggi WhatsApp. «Ieri sera ho ricevuto l’ultima mail da parte di una mia allieva a mezzanotte e mezza», dice un’insegnante di scuola superiore. Il problema è che gli studenti sono espertissimi con i loro telefonini, ma in pochi sanno scrivere un testo in word o usare bene dei programmi sul computer. In pochi si aspettavano questo ma, come sottolineano tanti professori, i nativi digitali, se gli si toglie lo Smartphone, sono persi. «E così mi trovo a dover correggere interi temi su WhatsApp, non posso scrivere annotazioni, fare commenti, oppure mi inviano foto dei loro lavori sempre tramite telefonino, è davvero difficile interagire con queste modalità», aggiunge un’altra docente.

«Gli alunni si sono trovati spiazzati, hanno bisogno di un contatto con i loro professori, siamo un punto fermo, ma questo ci porta a passare tutto il giorno davanti al computer e a rispondere ai messaggi», dice Noemy Papa docente del liceo Metelli, l’unica insegnante che non ha problemi a dichiarare il proprio nome e quello dello dell’istituto in cui lavora. Anche se la scuola continua a funzionare nonostante le mille difficoltà, anche se ci si ingegna per aiutare gli studenti e si mettono in atto azioni più che positive, si preferisce non dire di che istituto si parla o a quale si appartiene. In realtà sarebbe una pubblicità che in tempi normali le scuole rincorrerebbero, ma adesso no. Altro dato che ha spiazzato gli insegnati la mancanza di computer nelle case di tanti studenti ternani per questo ci si sta attrezzando al liceo Metelli ed al Casagrande-Cesi per fornire ai ragazzi, in comodato d’uso, dei computer di proprietà della scuola. Tante le richieste che stanno arrivando di continuo. Una solidarietà digitale per far fronte alla crisi e per mettere in grado gli studenti, soprattutto quelli che devono sostenere la maturità, in grado di seguire al meglio le lezioni. «Mantenere un ritmo il più stabile possibile aiuta i ragazzi a trovare una certa normalità, finita questa prima fase in cui tutti ci siamo fatti prendere dall’ansia bisogna stabilire dei tempi anche per noi insegnanti non è possibile passare una giornata intera davanti al computer dobbiamo staccare. E’ importantissimo mantenere il contatto umano incentivare la motivazione alo studio, ma ci dobbiamo dare dei tempi precisi», nota un’altra docente di italiano. Intanto dalla rete arriva un aiuto anche per i più piccoli, i bambini della materna, si tratta di lezioni on-line che mamma e papà scaricano sul loro computer, le insegnanti inviano file scelti appositamente per i loro allievi. Figure geometriche da incastrare e colorare, eserciti di coniglietti da ritagliare pensando ai prati su cui si potrà tornare a correre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino