Trapianti, trasporto di organi più veloce con i droni in Piemonte: si parte con un rene

Trapianti, trasporto di organi più veloce con i droni in Piemonte: si parte con un rene
Si velocizza il trasporto di organi in Piemonte. La regione trasporterà con i droni gli organi destinati ai trapianti e il sangue dei donatori. Il progetto, che...

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Si velocizza il trasporto di organi in Piemonte. La regione trasporterà con i droni gli organi destinati ai trapianti e il sangue dei donatori. Il progetto, che partirà con il rene, è frutto della collaborazione tra Centro Regionale Trapianti, Fondazione D.O.T., Città della Salute, Politecnico di Torino, Università di Torino ed Enac. Obiettivo, rendere più veloce il trasferimento dei materiali biologici, preservandone la qualità e riducendone tempi e costi di trasporto. «Nella medicina dei trapianti - spiega il coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte, Antonio Amoroso - il trasporto del materiale biologico e degli organi del donatore riveste un aspetto importante. A ogni donazione, all'incirca 150 ogni anno in Piemonte e 1700 n Italia, occorre che i campioni di sangue del donatore siano consegnati nel più breve tempo possibile ai laboratori di riferimento. Sperimentare nuove soluzioni di trasporto è una sfida che intraprendiamo per aumentare la sicurezza e la qualità dei trapianti».

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«La nostra Azienda - rimarca il direttore generale della Città della Salute, Giovanni La Valle - è la prima in Italia per numero di trapianti e varietà di programmi. Ogni settore della Medicina deve continuare a innovare. Ben vengano dunque collaborazioni con partner così accreditati per sperimentare nuove soluzioni di trasporto, oggi applicate ai trapianti, ma che potranno avere in futuro sviluppi in altri ambiti». «In questo progetto - sottolinea Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino - potremo dare un contributo importante in termini di know-how e di competenze dei nostri ricercatori, oltre a ribadire i valori della solidarietà e dell'importanza delle donazioni, alla base dell'impegno in questo campo». «Il progetto Indoor - conclude Stefano Geuna, rettore dell'Università di Torino - è un esempio eccellente di come la tecnologia applicata al campo della medicina costituisca un settore fondamentale per lo sviluppo». 

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Il Gazzettino