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Dall'Istituto di Scienza e Tecnologia di Barcellona e l'altro dall'Università di Scienza e Tecnologia a Heifei, in Cina, arrivano importanti passi avanti per la diffusione delle reti internet quantistiche. Qui sono stati sviluppati i primi 'ripetitori quantistici', l'ultimo tassello che mancava per il potenziamento di tale tecnologia. A realizzare i prototipi sono stati i due gruppi indipendenti i cui risultati sono stati pubblicati su Nature. «Oggi le comunicazioni quantistiche - ha commentato Fabio Sciarrino, a capo del Quantum Information Lab della Sapienza di Roma - sono un campo maturo ma esistono ancora dei limiti legati soprattutto alla distanza massima attraverso cui è possibile inviare un messaggio crittografato in piena sicurezza.
Ora, grazie a questi nuovi passi verso i 'ripetitori quantistici' sarà possibile superare anche questi ultimi ostacoli».
I due dispositivi sono in grado di mantenere le informazioni quantistiche senza alterarle e poi reindirizzarle: una condizione fondamentale per ottenere i tanto attesi 'ripetitori quantisticì. «Risultati che estendono le funzionalità dimostrate dai prototipi di queste memorie in alcuni aspetti cruciali: quello della rapida risposta nel caso del lavoro cinese e della maggiore flessibilità operativa in quello spagnolo», ha commentato Paolo Villoresi, direttore del Centro di Tecnologie quantistiche dell'Università di Padova. «Questi progressi - ha aggiunto Villoresi - sono benvenuti nel consolidare gli sforzi congiunti per realizzare un network quantistico globale nei quali anche il nostro Paese è all'avanguardia».
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