Intelligenza artificiale, ecco il metodo non invasivo per le diagnosi: riconosce gli embrioni con difetti senza biopsia

Intelligenza artificiale, ecco il metodo non invasivo per le diagnosi: riconosce gli embrioni con difetti senza biopsia
Con l'intelligenza artificiale arriva il metodo non invasivo per aiutare a fare diagnosi. L'intelligenza artificiale aiuta a riconoscere gli embrioni con difetti nei...

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Con l'intelligenza artificiale arriva il metodo non invasivo per aiutare a fare diagnosi. L'intelligenza artificiale aiuta a riconoscere gli embrioni con difetti nei cromosomi senza ricorrere alla biopsia che è invasiva: quelli con un normale corredo cromosomico (euploidi) hanno infatti maggiori possibilità di impiantasi nell'utero e portare ad una gravidanza, a differenza di quelli quelli con anomalie (aneuploidie) che non hanno possibilità. I risultati dello studio sono stati presentati al congresso della Societá europea di riproduzione umana dal consorzio di cliniche di fecondazione assistita Ivirma di Valencia e Tel-Aviv.

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I ricercatori, guidati da Lorenza Bori, hanno dimostrato che l'Intelligenza artificiale è capace di visualizzare gli embrioni con anomalie cromosomiche da quelli che non ne hanno in modo simile a quanto si fa con la tecnologia in time-lapse, usata negli ultimi 10 anni, che permette di avere un'immagine, momento per momento dello sviluppo dell'embrione fino allo stadio di blastocisti (al quinto giorno di vita), ma non sempre con informazioni accurate. La computer vision dell'Intelligenza artificiale invece sembra offrire una previsione affidabile e oggettiva. Un risultato possibile grazie alla scoperta che gli embrioni cromosomicamente normali iniziano il loro sviluppo come blastocisti leggermente prima di quelli con anomalie: cosa che pu essere vista appunto con la computer vision con misure microscopiche dei margini delle cellule, un metodo preciso che permette di quantificare il numero delle cellule e loro ciclo. Applicando questa scoperta, i ricercatori hanno analizzato con questo metodo 111 embrioni normali e 120 con anomalie, che erano giá stati studiati con il time-lapse. «I nostri risultati mostrano per la prima volta che il sistema basato sull'Intelligenza artificiale pu misurare in modo preciso i microscopici margini cellulari nell'embrione mentre si divide, riuscendo a distinguere quelli normali da quelli anomali, con una sensibilità e specificità del 73%», spiega Lorena Bori, dell'Ivirma di Valencia. Ora serviranno piú studi per testare e validare gli algoritmi su un numero maggiore di dati, anche perché al momento comunque l'esame più affidabile rimane comunque la biopsia dell'embrione. 

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Il Gazzettino