Erosione delle coste, parte la lotta sostenibile: i big data per replicare il sistema mare/costa

Erosione delle coste, parte la lotta sostenibile: i big data per replicare il sistema mare/costa
Un lavoro realizzato da un team di 28 ricercatori finalizzato ad attenuare l'erosione costiera in modo sostenibile, attraverso azioni di gestione e opere a bassissimo impatto...

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Un lavoro realizzato da un team di 28 ricercatori finalizzato ad attenuare l'erosione costiera in modo sostenibile, attraverso azioni di gestione e opere a bassissimo impatto ambientale che cooperino con le naturali forzanti che causano l'erosione invertendo il trend da erosivo a ripascitivo. È il progetto di ricerca biennale Stimare, coordinato dall'Università di Bologna e realizzato con il Politecnico di Bari, finanziato dalla Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell'Ambiente, i cui esiti sono stati presentati oggi in conferenza stampa alla Camera alla presenza del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

 

 

Stimare si è concentrato su quattro siti di studio (Riccione, Cervia, Margherita di Savoia e Monopoli), analizzando gli impatti di due tecniche di difesa (drenaggio delle spiagge ed eiettori), metodi di analisi dati, implementazione di sistemi di monitoraggio a basso costo, analisi della percezione del rischio di erosione mediante sondaggi. Sono state implementate videocamere intelligenti capaci di rilevare e interpretare in tempo reale l'evoluzione della linea di riva, e attraverso i droni sono stati realizzati rilievi della topografia. I big data raccolti permetteranno di realizzare un digital twin, cioè un gemello digitale del sistema mare/costa sul quale testare scenari climatici, fattori di stress antropici o strategie politiche del Green Deal.

Ciò fornirà misure per migliorare la gestione del rischio di catastrofi, sviluppare piani territoriali, riferire sullo stato dell'ambiente, sulle attività costiere e misurarne l'impatto. Nel corso dell'attività di ricerca il videomonitoraggio ha permesso di estrarre oltre 5.000 linee di riva. Sono state condotte più di 50 simulazioni di onde e correnti e sono stati intervistati 2.500 tra turisti, residenti e titolari di stabilimenti balneari sulla percezione del rischio.

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Il Gazzettino