La Corrente del Golfo rallenta, anche l'Italia rischia fenomeni climatici estremi

Pochi hanno sentito parlare del Capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (Atlantic meridional overturning circulation, o AMOC) una sorta di nastro trasportatore...

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Pochi hanno sentito parlare del Capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (Atlantic meridional overturning circulation, o AMOC) una sorta di nastro trasportatore oceanico che porta le acque calde verso l’Atlantico settentrionale: uno dei suoi effetti più evidenti è la Corrente del Golfo. Bene, un nuovo studio segnala che questo fenomeno, sinora dato per scontato, ha perso la sua forza come non accadeva da un millennio, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici, e questo potrebbe portare - secondo un nuovo studio - a un punto di non ritorno entro la fine del secolo.

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Le conseguenze potrebbero essere molto gravi. Ulteriori indebolimenti potrebbero provocare fenomeni atmosferici estremi: frequenti tempeste nel Regno Unito, inverni rigidi e un aumento delle temperature e della siccità in Europa. Gli scienziati prevedono che se continuerà l’attuale surriscaldamento globale, l’AMOC potrebbe subire ulteriori indebolimenti, del 34-45% entro la fine del secolo. Una corrente del Golfo indebolita potrebbe anche provocare l'innalzamento del livello dei mari sulle coste atlantiche degli Stati Uniti, con conseguenze potenzialmente catastrofiche. 

Stefan Rahmstorf, dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico, uno degli autori dello studio pubblicato su Nature, ha detto al Guardian che questo potrebbe portare a una vera rivoluzione  per il clima europeo. La corrente ha già subito un rallentamento del 15%, e questo ha già avuto conseguenze visibili. «Se in 20 o 30 anni rallenterà ulteriormente, questo avrà influenze sul clima europeo, portando tempeste e ondate di caldo, e provocare l’innalzamento dei livelli del mare sulla costa orientale degli Stati Uniti».

Rahmstorf, insieme ai suoi colleghi dell’Università irlandese di Maynooth e dell’University College di Londra hanno rilevato, studiando i sedimenti marini, lo stato dei ghiacciai in Groenlandia e altri dati disponibili, che la corrente non si era mai indebolita tanto da mille anni, anche se viene misurata con regolarità soltanto dal 2004. L’AMOC è un gigantesco fenomeno di circolazione delle correnti marine: porta acqua calda dal golfo del Messico fino all’Atlantico settentrionale, dove si raffredda e acquista maggiore salinità, finché scende in profondità a Nord dell’Islanda, portando con sé anche correnti atmosferiche calde verso gran parte dell’Europa occidentale. 

La morale è sempre la stessa: bisogna fermare al più presto il surriscaldamento globale dovuto all’eccesso di Co2 in atmosfera, per fermare questo processo già previsto dagli scienziati e dal potenziale effetto catastrofico.

 

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Il Gazzettino