Nasa, allarme asteroidi: «Rischiamo di fare la fine dei dinosauri»

Se non staremo attenti agli asteroidi faremo la fine dei dinosauri. È il concetto, magari allarmistico, dell'amministratore capo della Nasa Jim Bridenstine,...

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Se non staremo attenti agli asteroidi faremo la fine dei dinosauri. È il concetto, magari allarmistico, dell'amministratore capo della Nasa Jim Bridenstine, secondo cui occorre unire le forze di tutti i Paesi per proteggere la Terra dal possibile impatto disastroso di un asteroide. In occasione della Conferenza sulla difesa planetaria, Bridenstine ha indicato questo come uno dei cinque obiettivi del piano strategico Usa sugli oggetti vicino alla Terra (Neo, la cui orbita può incrociare quella del nostro pianeta).


La Nasa, secondo il mandato affidatole dal Congresso, sta lavorando per rilevare, tracciare e caratterizzare «il 90% dei Neo con diametro superiore a 140 metri, mentre quello di Cheliabinsk era solo di 20 metri - ha detto Bridenstine -. Noi siamo riusciti a rilevare solo un terzo di questi asteroidi, mentre dobbiamo arrivare al 90%. Dobbiamo quindi fare meglio e più rapidamente da qui per i prossimi 104 anni». Il piano strategico prevede di lavorare per migliorare i modelli, la previsione, e lo sviluppo di tecnologie per deviare e distruggere questi oggetti. 



L'impatto di un asteroide o meteorite non è solo una cosa da film di Hollywood, afferma l'amministratore capo della Nasa. Eventi come la pioggia di meteoriti caduta su Chelyabinsk in Russia nel 2013, o l'asteroide caduto a Tunguska nel 1908, «non sono eventi unici e rari. I nostri modelli ci dicono che ce n'è uno ogni 60 anni. I dinosauri non avevano un programma spaziale, ma noi sì e dobbiamo fare meglio. Il rischio rappresentato dagli asteroidi vicino alla Terra (Neo) è una delle nostre priorità. Per questo nel 2018 è stato pubblicato un piano strategico con 5 obiettivi, di cui uno è appunto una maggiore cooperazione internazionale», ha detto Bridenstine. «Oltre a questo, deve anche aumentare la cooperazione internazionale - ha concluso -. Finora 18 entità sono state coinvolte in questo ambito, ma servono più partner dal mondo. L'ultimo obiettivo è rafforzare le esercitazioni per prepararsi a situazioni di emergenza». 
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Il Gazzettino