Tradisce Paola Egonu, fatica in regia Malinov, Sylla sparisce dagli attacchi, così l’Italia perde la semifinale con la Serbia per 1-3. Ad Ankara giocherà...
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E’ necessaria la grinta di Sylla per ripartire nel secondo parziale, un errore di Malinov e una battuta deviata dal nastro annullano il +3 azzurro. Ritorna con l’ace di Egonu, i muri su Sorokaite e su Egonu costringono Mazzanti a spezzare i timori, sul 9 pari. Folie tocca fuori, Egonu anche, serve l’opposizione a muro di Folie per ritornare in parità. La Serbia ha più varietà di colpi, sul 12-14 Boskovic esulta rabbiosa, a dimostrare una maggiore convinzione. Egonu e Sylla di nuovo non trovano le righe, sul 12-16 è davvero allarme rosso. Mazzanti cambia l’alzatrice, Orro per Malinov, Mihajlovic esce per Milenkovic, il muro e due aces di Egonu valgono il 17 pari. La serie in battuta di Egonu è provvidenziale, ne ricorda alcune di Zaytsev e porta a un vantaggio non più atteso. Il problema è sempre l’altalena, Egonu manda lunghe due bordate, vuole strafare, esce dal match. Sbaglia il tempo di schiacciata per due volte, sul 20-23 anche il secondo set è andato. Dentro Fahr per Folie. Sono rientrate, intanto, Malinov e Mihajlovic, precisa. Egonu di nuovo non trova l’incrocio delle righe, il 21-25 fa davvero male. Le alzate imperfette di Malinov, le sparate eccessive di Egonu sintetizzano il pomeriggio negativo. Per evitare il muro, la nigeriana di Padova non trova la misura.
Nel terzo, il palleggio sbagliato da Folie è un ulteriore segnale di affanno psicologico. Sul 3-6 Egonu continua a non trovare la misura, andrebbe sostituita, lì si avvertono l’assenza di Pietrini e le imperfette condizioni di Lucia Bosetti, in panchina. L’Italia comunque risale, sull’11-9, il livello di gioco scende, con battute errate. Boskovic azzecca due aces, uno evidenziato dal challenge, la Serbia avanza sul 15-16. Sorokaite mette un servizio vincente, sul 19-18 torna la speranza negli occhi. Sylla si scioglie in un sorriso, di fronte all’erroraccio di Mihajlovic. Indre Sorokaite e Folie portano al 22-18, lì è fatta per l’Italia, con la ricezione di Parrocchiale e 5 punti di fila. Sylla si fa murare, l’errore è assorbibile perchè Egonu ha ripreso convinzione e chiude sul 25-21. Le azzurre respirano di sollievo, non potevano uscire dall’Europeo con lo 0-3.
A 35 anni, Ognjenovic si conferma la miglior alzatrice al mondo, gestisce bene l’avvio di quarto parziale, sul 4-7.
Il Gazzettino