Verona-Napoli, probabili formazioni: Spalletti rilancia Elmas e Lozano

Verona-Napoli, probabili formazioni: Spalletti rilancia Elmas e Lozano
Insigne va in panchina. Ed è probabile, molto probabile, che la stessa sorte tocchi anche a Zielinski. Ma non è detto. Forse è proprio questo il dubbio di cui...

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Insigne va in panchina. Ed è probabile, molto probabile, che la stessa sorte tocchi anche a Zielinski. Ma non è detto. Forse è proprio questo il dubbio di cui parlava Spalletti: ma Elmas, l'ultimo Elmas, merita di giocare nel posto dove ha mostrato di dare il meglio di sé, ovvero sottopunta alle spalle di Osimhen. Insomma, a Verona ci si attende una mini-rivoluzione in attacco rispetto al Milan: con il ritorno di Lozano titolare, proprio al posto del capitano ed Elmas (e non Mertens che non ha le caratteristiche per quella che Spalletti prevede sarà una battaglia fisica a centrocampo) al posto di Zielinski. Con la conferma a destra di Politano. Ovviamente, giocando a carte copertissime queste sono solo le indicazioni che arrivano dall'ultimo allenamento prima di prendere l'aereo per Verona. Allenamento in cui ha provato a lungo anche Ounas. Ma certo, il tecnico li conosce ormai talmente bene i suoi che può fare tutto quello che gli pare anche all'ultimo istante. Insomma, quando alzerà il foglio sulla lavagnetta (fa così per dare la formazione, come i vecchi allenatori) si sapranno le sue scelte. E anche la squadra lo saprà. Ma visto che Anguissa sta bene, molto probabile che Fabian parta dalla panchina (ha problemi di pubalgia che si trascina da tempo). Tirando le somme: dovrebbero essere tre i cambi rispetto al Milan. E non tre cambi di poco conto. Chiariamo subito: Insigne andrà in panchina non (solo) per il suo rendimento in calo, ma perché questa è stata una settimana in cui si è allenato poco per un problema familiare e anche per un po' di affaticamento. Solo ieri mattina ha fatto una seduta completa. Lozano, invece, si è sempre allenato. E va provato in quel ruolo perché - sulla carta - è lui l'erede naturale di Insigne la prossima stagione. 

Spalletti ci ha pensato a lungo ma poiché non può rischiare una abiura tattica a due mesi dalla fine della stagione e anche perché con avrebbe un uomo molto sbilanciato là nel mezzo (Zielinski ed Elmas danno maggiore equilibrio), partirà ancora con Mertens in panchina. Il belga ha sperato a lungo di essere titolare con il Verona e quindi un po' male ci resterà. Anche perché da subentrante non è mai stato decisivo: appena due reti e mai della vittoria. In ogni caso, tutto il peso del gol è sulle spalle di Osimhen a cui a tempo di record è stata ricostruita la maschera. Perché il nigeriano l'ha letteralmente fatta a pezzi domenica notte: per la rabbia della sconfitta con il Milan. Sì, a conferma del carattere fumantino, si è accanito sulla mascherina al fischio finale, gettandola a terra violentemente. E l'ha rotta. Venerdì sera gli è arrivata quella nuova, leggermente più stretta rispetto a quella mandata in frantumi. Il professore Gianpaolo Tartaro e i medici azzurri hanno spiegato a Osimhen che ormai è completamente guarito e che può anche fare a meno della maschera protettiva. Ma l'attaccante non vuole saperne: ha rifiutato e ha ribadito che non intende togliersela. «Mi sento più sicuro», ha spiegato ai medici. 

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Il Gazzettino