Verona-Genoa 2-1: Verre e Zaccagni rimontano Sanabria, primo ko per Nicola

L'esultanza di Zaccagni
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VERONA Vincere col tridente senza attaccanti puri. L’idea, Juric, la porta fino in fondo. Stancando Romero e Biraschi, grandi e grossi, con gli inserimenti degli sguscianti Zaccagni, Verre, Pessina. Idea semplice, innestata in un meccanismo generale – pressing, raddoppi continui a centrocampo, fiammate verticali appena recuperata palla – che funziona da inizio campionato. Idea semplice, sì, ma molto più efficace di quella di Nicola, il cui Genoa, al Bentegodi, si difende e poco altro, mostrandosi soprattutto rude, pagando dazio all’uscita di un Schone mal sostituito da Behrami. Nulla da dire sulla seconda vittoria in fila nel 2020 del neopromosso Hellas, 25 punti in classifica, gli stessi del Milan, uno in più del Napoli: nove tiri in porta contro tre (nessuno del Genoa nella ripresa) e quasi 65% di possesso palla. Tra il primo tempo – chiuso col Genoa sopra grazie al primo graffio stagionale di Sanabria in uno dei rari affondi del Grifone – e la ripresa – 2 a 0 per i padroni di casa – una sola differenza, e cioè che fino all’intervallo il Verona s’era scontrato con la propria mira e un Perin versione salvatutto, dopodiché nella ripresa la maggior intensità e mole d’occasioni sono fruttate l’incasso del bottino pieno. Vincente all’esordio col Sassuolo, Nicola torna dal Veneto con una classifica ferma a 14 punti, laggiù in fondo. Di questo Genoa, un 5-3-2 aggrappato ai movimenti di un Pandev cui non puoi chiedere 90’, si salva poco niente.

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Il Gazzettino