Vendée Globe, il Giro del Mondo a vela in solitario, Giancarlo Pedote e Prysmian Group a meno di 1000 miglia dall'arrivo

Vendeé Globe: Giancarlo Pedote con l'OMOCA 60 Prysmian Group
Al rilevamento delle 22 Giancarlo Pedote col suo IMOCA 60 Prismyan Group ha girato la boa psicologica delle 1000 miglia dal traguardo della Vendée Globe, il giro del mondo...

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Al rilevamento delle 22 Giancarlo Pedote col suo IMOCA 60 Prismyan Group ha girato la boa psicologica delle 1000 miglia dal traguardo della Vendée Globe, il giro del mondo in solitario senza scalo e senza assistenza che per il gruppetto di testa del quale fa parte sta avviandosi a conclusione.  L’arrivo dei primi è previsto tra il pomeriggio di mercoledì 27 gennaio e la mattina di giovedì 28. Proprio mentre agli antipodi, a Auckland  in Nuova Zelanda Luna Rossa Prada Pirelli e l’ amico  di Giancarlo e compagno di Moth, deriva singola volante, Checco Bruni, timoniere della Luna, sarà alle prese con gli ultimi preparativi  per affrontare American Magic nelle semifinali della Prada Cup che debuttano nella notte italiana tra giovedì 28 e venerdì 29 gennaio. 

Il navigatore italiano di Firenze  ha lasciato le Azzorre nella scia e continua a puntare verso nord tra la sesta e la settima posizione. Sul traker, il sistema che rileva le posizioni dei concorrenti ogni quattro ore, cliccatissimo in queste ultime giornate appassionanti, si vedono chiaramente le scelte fatte  dai navigatori. I francesi Charlie Dalin con Aprivia, Louis Burton con  Bureau Valléez e il giovane tedesco allievo di Giovanni Soldini Boris Herrmann con SeaExplorer Yacht Club de Monaco stanno risalendo  verso la Vandea francese tenendosi a est lungo il Portogallo. Thomas Ruyant su Linked Out, Yannick Bestaven con Maître Coq IV che per tanti giorni aveva preceduto la flotta nei mari del sud, Giancarlo Pedote con Prysmian Group e  Damien  Seguin con Groupe Apicil continuano a tenersi più a ovest puntando sul maggior vento che potrebbe poi spingerli verso il traguardo.

Pedote é concentrato: “Tutto a suo tempo- fa sapere da bordo - Non penso al traguardo né al risultato. È stata la mia filosofia dall'inizio di questo giro del mondo e non la cambierò ora. Mi piace vivere il momento presente e  la classifica non dipende totalmente da noi. Non siamo a terra a giocare a ping-pong. Siamo in mare a giocare con un elemento che è sempre più forte di noi ed è lui che decide. Lo tengo sempre a mente »

”Sto approfittando al massimo di questi ultimi giorni in mare prima di riconnettermi con la vita di terra. – racconta - È strano da spiegare e probabilmente complicato da capire, ma a volte, durante questo giro del mondo, mi sono dimenticato di essere in mare. Ero sempre così concentrato sulle mie rotte, le manovre e la mia routine di bordo, che spesso dimenticavo di guardarmi intorno. Abbiamo barche che vanno così veloci che alla fine lasciano poco tempo per la contemplazione, anche se mi è capitato nel Grande Sud di guardare la scia, di avere belle sensazioni e di sentire un vero contatto con la natura. »

Restano “solo”  mille miglia a  Pedote, rispetto alle 27.320 già percorse, ma non per questo saranno poco impegnative. Il vento prima calerà e poi aumenterà di nuovo nel Golfo di Biscaglia. Pedote  dovrà prendere mani di terzaroli, cioè ridurre la superficie della vela principale , ma poi ri-aumentarla  al  momento giusto.  E dovrà  fare attenzione nell’avvicinamento a Les Sables d'Olonne ai tanti pescatori che navigano con barche che non hanno l’AIS, il sistema automatico di identificazione,  lo strumento che tramite GPS  permette di individuarli di notte.”Dovremo risparmiare molte energie per quel momento, soprattutto se arriviamo come previsto in condizioni toste. Rilassarsi ? Proprio no. Bisogna ancora giocarsela! “

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Il Gazzettino