Usa, Phelps e i dubbi della vigilia: abbasserà la bandiera americana nella cerimonia d’apertura?

Usa, Phelps e i dubbi della vigilia: abbasserà la bandiera americana nella cerimonia d’apertura?
Domanda delle cento pistole: Michael Phelps, nominato alfiere del Team Usa, abbasserà o no la bandiera a stelle e strisce davanti al palco delle autorità nel corso...

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Domanda delle cento pistole: Michael Phelps, nominato alfiere del Team Usa, abbasserà o no la bandiera a stelle e strisce davanti al palco delle autorità nel corso della sfilata delle nazioni all’apertura di Rio 2016?

Gli Stati Uniti, che non sono riusciti a imporre la squalifica indiscriminata dei russi, manco fossero ancora sovietici, neppure sono riusciti a far valere le ragioni alfabetiche che mascheravano le esigenze televisive: gli orari di cerimonie e gare olimpiche sono ormai dettati dai palinsesti, un po’ come il calendario del calcio in Italia e non solo. Così, per avere una audience che “tenesse” fino al termine della cerimonia, gli Usa volevano sfilare come United States e non come Estados Unidos. Ma il protoccolo quello è: dalla Grecia al Paese organizzatore nell’ordine alfabetico della lingua di quest’ultimo. Così Phelps sfilerà non con i titoli di coda ma poco dopo quelli di testa.

Ma la domanda è: abbasserà la bandiera? Già, perché per lunga tradizione la bandiera statunitense è la sola a passare dritta come un fuso. Tutto cominciò nel 1908, a Londra, la prima volta che le bandiere sfilavano.
Già sul transatlantico che portava la squadra l’alfiere designato, il lanciatore Sheridan, aveva fatto sapere che lui la bandiera non l’avrebbe inchinata “perché non s’inchina davanti a nessun re della terra”. Per evitare incidenti diplomatici, ne era stata decretata la sostituzione. Con un altro lanciatore, il gigantesco Ralph Rose.
Il quale seguì il consiglio di un atleta che veniva alla sue spalle nella sfilata, il poliziotto Mc Grath: “Se la abbassi, stanottedormirai in un letto d’ospedale”. La bandierà sventolò ad asta dritta.

Da quel giorno, tranne che nei Giochi successivi a Stoccolma 1912, nessun alfiere statunitense ha più osato l’inchino, neppure di fronte al palco superstendardato di Hitler, neppure a Montréal 1976, la Regina in tribuna.

Eppure la stessa Regina, più di trent’anni dopo, è riuscita ad interrompere la tradizione. Perché la schermidrice Mariel Zaguris passando di fronte all’allora ottantaseienne Elisabetta, che s’era appena prestata a fare la Bond Girl nel filmato d’apertura dei Giochi, accennò l’inchino con la testa personale e con la bandiera. Un piccolo cenno che forse aveva semplicemente la voglia d’un omaggio alla persona più che alla Regina. Michael Phelps probabilmente non avrà lo stesso sentimento di rispetto per il presidente ad interim brasiliano.
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Il Gazzettino