Torino, Mihajlovic: «Troppe critiche, ci vuole più onestà. Iturbe? Non è né Messi né Ronaldo...»

Torino, Mihajlovic: «Troppe critiche, ci vuole più onestà. Iturbe? Non è né Messi né Ronaldo...»
Serve «più onestà intellettuale», bisogna essere «più realistici ed equilibrati». Sinisa Mihajlovic difende il suo Torino dopo le...

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Serve «più onestà intellettuale», bisogna essere «più realistici ed equilibrati». Sinisa Mihajlovic difende il suo Torino dopo le critiche, ritenute eccessive, per il pareggio casalingo col Milan. Le critiche sono giuste «quando non ci si impegna, si gioca male, si sbaglia approccio», ma «non è il caso del Torino», osserva il tecnico, che alla vigilia della trasferta col Bologna ribadisce gli obiettivi della stagione. Ovvero «restare nelle zone alte della classifica», anche se «in questo momento le squadre davanti sono più forti e attrezzate». «Io e la squadra siamo i primi a essere arrabbiati per le rimonte subite - osserva - ma dobbiamo essere onesti e realisti: si può chiedere a un gruppo di andare oltre le proprie qualità e possibilità, ma non condannare e criticare se non ci riesce». Tanto più che in estate il Toro è stato stravolto, con un «cambio di allenatore» e un mercato in cui «abbiamo venduto o non riscattato quattro giocatori, forse i migliori: Maksimovic, Glik, Peres, e Immobile». Il mercato di gennaio ha portato «Iturbe, non Messi o Ronaldo», ma «dopo una partita è stato messo in croce».


Affrontare la sfida interna con il Torino con lo stesso spirito dimostrato nella sfida di Coppa Italia di martedì, persa a San Siro contro l'Inter dopo i tempi supplementari e una buona prestazione. È questo che il tecnico del Bologna, Roberto Donadoni, chiederà ai suoi. «Il Torino - ha detto - nell'ultima partita di campionato poteva essere avanti 3-0 dopo mezz'ora, ha sbagliato anche un rigore poi ha perso la chance di vincere una partita, quindi dal punto di vista delle motivazioni e dell'atteggiamento aggressivo dovremo aspettarci una squadra tosta. Noi dobbiamo rispondere a questo atteggiamento, mettendo in campo l'entusiasmo la voglia, il desiderio, il gusto che abbiamo avuto martedì contro l'Inter, ovviamente cercando di far venire fuori un risultato diverso». Il rischio che intravede l'allenatore del Bologna è che la distanza ormai divenuta consistente dalle ultime tre squadre della classifica, con una pratica salvezza che potrebbe diventare più semplice del previsto, possa far calare un pò la concentrazione. «Il gusto - ha detto - deve essere quello di misurarsi con giocatori forti, perché è quello che ti fa crescere. Se guardi la classifica solo all'indietro hai inevitabilmente dei riferimenti che sono inferiori. Ma i riferimenti devono essere su chi sta davanti, perché sono quelli che stanno dimostrando di essere più bravi e più forti di te. E quello deve essere il tuo obiettivo: eguagliarli e superarli».
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Il Gazzettino