Superlega, il Guardian: «Boris Johnson ne era a conoscenza e approvava il progetto»

Non accenna a placarsi la polemica sulla Superlega: nonostante il progetto sia naufragato, nel giro di pochi giorni dall'annuncio congiunto dei 12 club fondatori, la...

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Non accenna a placarsi la polemica sulla Superlega: nonostante il progetto sia naufragato, nel giro di pochi giorni dall'annuncio congiunto dei 12 club fondatori, la querelle ha innescato una vera rivolta in molti Paesi, fra cui la Gran Bretagna. Dove, nelle ultime ore, il premier Tory Boris Johnson è stato invitato a rivelare pubblicamente se abbia in qualche modo appoggiato la "Super League" europea (Esl), a dispetto delle sue dichiarazioni iniziali, che lo avevano fatto sembrare, invece, un oppositore accanito. Stando a quello che scrive il Guardian, infatti, sembra che il ministro britannico abbia incontrato - circa dieci giorni prima della nascita ufficiale della Esl - Ed Woodward, l'amministratore delegato del Manchester United, uno dei club "ribelli" della Premier League. Woodward sarebbe stato invitato per un incontro con il capo di stato maggiore del primo ministro, Dan Rosenfield.

Secondo il Sunday Times, inoltre, alcune fonti dicono che Woodward credeva nell'appoggio di Johnson al progetto: fatto di cui lo stesso Johnson, a questo punto, sarebbe chiamato per rispondere. Una vicenda che dallo sport sconfina quindi nella politica; a tal proposito Jo Stevens, membro del parlamento britannico e del Partito Laburista ha scritto al segretario di gabinetto di Johnson, Simon Case, chiedendo spiegazioni.

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«Ancora una volta - ha dichiarato Stevens - l'integrità e l'onestà di Johnson sono state messe in discussione. Il pubblico ha il diritto di sapere esattamente cosa è stato promesso al Manchester United da entrambi i funzionari e il primo ministro», così la parlamentare. Che poi ha aggiunto: «Se Johnson ha dato il suo appoggio alla Super League Europea e poi ha pubblicamente negato il piano, allora il popolo britannico merita una spiegazione completa, chiara e immediata. E delle scuse», così Jo Stevens.

 

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Il Gazzettino