Serie A, l'aiuto del Var è sempre meno invasivo

Serie A, l'aiuto del Var è sempre meno invasivo
Ritorno al campionato conun(mezzo) sorriso per gli arbitri di serie A....

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Ritorno al campionato conun(mezzo) sorriso per gli arbitri di serie A. Poche le proteste (concentrate tutte al sabato sera...) e qualche confortante prova durante le gare domenicali (Giacomelli all’ora di pranzo), anche se, a dire il vero, s’è visto anche qualche direttore di gara zoppicare. Soprattutto nel gruppo degli arbitri internazionali, quelli sui quali Rizzoli dovrebbe poggiare tutte le designazioni più importanti. Irrati, per esempio, sabato sera, al di là delle disquizioni sul fallo di manodi de Light, non ha convinto, confermando che la sua strada è ormai quella del “varista”, ruolo nel quale eccelle e sarà protagonista anche in Champions. Insieme a Rocchi, attorno al quale si è apertoundibattito sulla necessità di farlo arbitrare ancora la prossima stagione, essendo ora in deroga.A dicembre,quandol’Aia comunicherà inomidegli arbitri internazionali, si capirà se il fiorentino sarà ancora il big di unacategoria che sta pagando dazio al cambio generazionale. Cambio che stenta a mettere radici profonde e solide per via della divisione tra ledue Can(perché non premiare i migliori direttori di serieB che invece rischiano di invecchiare tra i cadetti?) e dal limitato numero di uscite (due) dalla Can A. Numero che da un paio di stagioni viene neutralizzato dalle uscite per limiti d’età (Tagliavento, Banti, Mazzoleni) e non da “bocciature”, che pure farebbero bene a qualche arbitro, che potrebbe essere retrocesso in B, se non propriamente escluso, oppure essere indirizzato verso la sala Var in modo permanente. Così da non creare più dubbi sull’effettiva applicazione di quel protocollo che è da tanti ignorato o interpretato a proprio modo. E che, invece, i direttori di gara stanno assimilando consempre maggiore padronanza. Non è un caso che ieri e sabato non ci siano state on field review. D’altronde,un concetto, vale la pena di ribadire: se c’è contatto e l’arbitro lo valuta, il Var non ha potere di intervenire,qualunque sia l’entità ola portata del contatto. Diverso è invece il discorso del fallo di mano, com’è accaduto a SanSiro: Pasqua non vede il braccio largo di Conti e il Var Pairetto lo richiama all’on field review per fargli assegnare il calcio di rigore al Lecce nella gara contro il Milan. 
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Il Gazzettino