Sci, cosa cambia in pista: limite di velocità, casco e paraschiena

Obbligo fino a 18 anni di indossare un casco protettivo e per i minori di 14 anni la protezione di paraschiena «idoneo a garantire l'assorbimento dagli urti». E...

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Obbligo fino a 18 anni di indossare un casco protettivo e per i minori di 14 anni la protezione di paraschiena «idoneo a garantire l'assorbimento dagli urti». E appositi strumenti rilevatori della velocità quali il telelaser oppure lo skivelox «da utilizzare specialmente in tratti di pista ritenuti particolarmente pericolosi quali incroci oppure caratterizzati da elevato traffico». Sono solo alcune delle norme per gli sciatori contenute nella nuova bozza di riforma dello sport inviata dal ministro Spadafora agli sherpa' giallo-rossi.


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La riforma è ancora contrastata, contiene alcune misure non concordate: nell'ultima formulazione, per esempio, il presidente e gli altri componenti della Giunta nazionale non possono svolgere più di tre mandati, di cui soltanto due consecutivi. Misura voluta da M5s (per stoppare Malagò), contestata da Pd e Iv e invisa dai presidenti di federazione che oggi faranno sentire la propria voce. Ma per quanto riguarda gli amanti della neve è in arrivo una vera e propria rivoluzione. Anche per i gestori degli impianti chiamati a rispettare dei paletti, altrimenti sono previste multe severe e anche la chiusura della struttura «da parte della regione».

IL NUOVO VOLTO DELLA NEVE
Prima svolta: «Nell'esercizio della pratica dello sci alpino e dello snowboard, del telemark, della slitta e dello slittino è fatto obbligo ai soggetti di età inferiore ai diciotto anni di indossare un casco protettivo». Senza casco la sanzione amministrativa prevede il pagamento di una somma da 100 a 150 euro. Mentre il paraschiena potrebbe essere risparmiato' solo per i più piccoli, ovvero per coloro che si avvicinano allo sci per la prima volta. I rilevatori di velocità, già previsti per esempio in Svizzera e in altri Paesi, serviranno a «contestare le infrazioni degli sciatori». Un'altra novità riguarda chi non si ferma a prestare soccorso: «Chiunque nella pratica dello sci o di altro sport della neve, trovando una persona in difficoltà non presta l'assistenza occorrente, ovvero non comunica immediatamente al gestore, presso qualunque stazione di chiamata, l'avvenuto incidente, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 250 a 1.000 euro».

Si punta a limitare la velocità sulle piste che «deve essere particolarmente moderata nei tratti a visuale non libera, in prossimità di fabbricati od ostacoli, negli incroci, nelle biforcazioni, in caso di nebbia, di foschia, di scarsa visibilità o di affollamento, nelle strettoie e in presenza di principianti». Con regole ben precise: negli incroci gli sciatori devono dare la precedenza a chi proviene da destra o secondo le indicazioni della segnaletica, è vietato fermarsi nei passaggi obbligati, in prossimità dei dossi o in luoghi senza visibilità e intralciare con i propri sci altre persone durante la sosta presso rifugi. Ogni sciatore «deve possedere una assicurazione in corso di validità che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni verso terzi» e i soggetti che praticano lo sci-alpinismo o lo sci fuoripista «devono munirsi di appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo intervento di soccorso».


Ma sono soprattutto i proprietari e i gestori degli impianti ad essere coinvolti dalla riforma. Intanto le piste devono essere segnalate sempre con un colore ad hoc: verde (con pendenza non superiore al 5%, blu (fino al 25%, rosso (non superiore al 40%), nero (con pendenza superiore al 40%). Per accedere a piste difficili «lo sciatore deve essere in possesso di elevate capacità fisiche e tecniche» altrimenti rischia una multa da 100 a 3.000 euro e anche il ritiro del titolo di transito giornaliero e la sospensione' fino a tre giorni. «Qualora la pista presenti cattive condizioni di fondo, il suo stato deve essere segnalato. Il gestore ha l'obbligo di chiudere le piste in caso di pericolo o non agibilità. Salvo che il fatto costituisca reato, la violazione dell'obbligo viene stabilito - comporta l'applicazione della sanzione del pagamento di una somma da 5.000 euro a 50.000 euro». I gestori «sono civilmente responsabili della regolarità e della sicurezza dell'esercizio delle piste» e «sono obbligati» ad assicurare il soccorso e il trasporto degli infortunati, a garantire la presenza sulle piste di un medico munito di «esperienza in emergenza sanitaria» nonché di un operatore ad hoc e di aree destinate all'atterraggio degli elicotteri. La violazione a questi criteri prevede una multa che va da 20mila a 200 mila euro.
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Il Gazzettino