Dopo lo scandalo degli abusi sessuali, sulle ginnaste statunitensi, a parlare adesso sono le pattinatrici di figura francesi. La notizia sulle presunte violenze, è apparsa...
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#MeToo anche nel ciclismo: dopo le denunce arriva il decalogo per proteggere le atlete
La prima a parlare è Hélène Godard, che sognava alla fine degli anni ‘70 le Olimpiadi, ma che tra i 13 e 14 anni sarebbe stata violentata dal campione francese Gilles Beyer. Ci sono poi altri abusi all’età di 15 e 16 anni subiti da un altro grande campione, Jean-Roland Racle.
Le accuse di Anne Brunetaux, sono invece rivolte a Michel Lotz, vice-campione di Francia nel 1978 e 1979. L’ex atleta ha raccontato che quando aveva solo 13 anni, veniva ospitata per due giorni a settimana a casa di Lotz per seguire gli allenamenti. Lì si sarebbero svolte le violenze. Anne nel suo racconto, descrive come venisse obbligata ad andare in bagno con la porta aperta. Poi il racconto prosegue con scene di sesso, in cui Lotz faceva il bagno alla presenza della giovane pattinatrice e che obbligava a lavarlo e toccarlo.
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Anche Béatrice Dumur, allora tredicenne, veniva ospitata tra il 1985 e il 1989, a casa di Michel Lotz. Anche per lei, stessa dinamica e stesse violenze subite.
Per queste tre atlete, oggi non è più possibile portare avanti una battaglia legale, perché sarebbero passati troppi anni. Le tre donne hanno però deciso di parlare, per rompere quell’omertà che c’è nel mondo del pattinaggio sul ghiaccio. Il loro grido di dolore e la loro denuncia alla stampa, vuole essere un invito, affinché altre atlete decidano di parlare.
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Le violenze subite dalle pattinatrici, non sarebbero un fatto nascosto in Francia e già nel 2000, alcuni genitori avevano denunciato, abusi e violenze, sia alla federazione francese che ad alcuni giornali.
Il gabinetto del Ministero dello Spor, aveva avviato un'indagine sulle azioni di Gilles Beyer, giudicandole gravissime. Ad oggi però nulla è successo e Gilles è direttore sportivo del club des Français Volants. Nessuna indagine invece nei confronti Jean-Roland Racle e Michel Lotz. L’Equipe ha provato a mettersi in contatto con la FFSG, sollevando la questione, ma la Federazione francese degli sport sul ghiaccio, al riguardo, non ha rilasciato nessuna dichiarazione o comunicato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino