Bella impresa del Napoli. Gli azzurri sbancano la Red Bull Arena, spezzando l'imbattibilità casalinga del Salisburgo che durava addirittura da 70 partite (di cui 60...
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Pronti via e il Napoli si rende pericoloso: corta respinta di Wober, destro al volo di Mertens e risposta goffa ma efficace di Stankovic. Poi sono gli austriaci a dettare i tempi, con un pressing esasperato e delle rapide folate offensive che creano problemi ai partenopei. All'8 annullato un gol di Haaland per netto fuorigioco del norvegese su tiro di Mwepu, segnalato però solo dal Var. In contropiede il Salisburgo concede spazi e al 17' il Napoli colpisce: lancio di Malcuit, testa di Callejon, Mertens con un diagonale dalla destra infila il portiere sul suo palo e raggiunge Maradona a quota 115 gol con la maglia azzurra: solo Hamsik ha fatto meglio (121). La reazione degli austriaci è rabbiosa. La squadra di Ancelotti fa fatica a uscire dalla sua metà campo ed è salvata in più occasioni da Meret, prodigioso due volte su Haaland e una su Daka. Marsch deve operare il primo cambio quando Stankovic si fa male su tentativo da centrocampo di Mertens: entra il brasiliano Coronel. Al 39', invece, arriva il pareggio del Salisburgo: Hwang dribbla netto Malcuit che lo stende, è rigore netto e dal dischetto Haaland spiazza Meret.
Partono all'assalto i padroni di casa anche nella ripresa, in cui è Daka a mancare due volte il bersaglio da buona posizione. Ma col passare dei minuti il ritmo indemoniato della squadra di Marsch e al primo vero affondo il Napoli, con Fabian a sinistra e Zielinski spostato centrale, torna in vantaggio: Allan lancia Malcuit, cross basso perfetto per Mertens che timbra la rete numero 116. Entra Insigne per Lozano, tra gli austriaci dentro Ashimeru per Daka. Il Napoli sembra in controllo, ma al 27' subisce il secondo aggancio: traversone dalla sinistra di Junuzovic, Koulibaly manca il colpo di testa, Haaland ringrazia e pareggia di testa. Il pubblico di casa spinge i suoi, ma sul calcio d'inizio il Napoli torna avanti: Mertens imbecca Insigne, tocco sotto col destro e corsa ad abbracciare Ancelotti. C'è da soffrire ancora però ed entrano Llorente ed Elmas per Mertens e Callejon. Gli azzurri stringono i denti e portano a casa un successo che vale oro. Un successo che può far assumere un'altra prospettiva a tutta la stagione.
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Il Gazzettino