Germania-Messico 0-1: sorpresa Tricolor, Lozano stende i campioni del mondo

Germania-Messico 0-1: sorpresa Tricolor, Lozano stende i campioni del mondo
La Germania stecca la prima e viene punita da un bel Messico, sostenuto da decine di migliaia di tifosi che per un giorno hanno trasformato lo stadio Luzhniki di Mosca in una...

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La Germania stecca la prima e viene punita da un bel Messico, sostenuto da decine di migliaia di tifosi che per un giorno hanno trasformato lo stadio Luzhniki di Mosca in una 'little Mexico'. Di certo non era il «segno» che Joachim Loew sperava di lasciare all'esordio. Insomma, un'altra grande favorita del torneo non ingrana e anzi - nel caso dei tedeschi - proprio latita. Sarà la maledizione dei campioni in carica? Il Messico, va detto, parte subito fortissimo e spinge sia al centro che sulle fasce; Javier Hernandez, ormai alla sua terza coppa del mondo, si trova a tu per tu con la difesa tedesca ma non riesce a sfondare. La Germania, dal canto suo, sembra aver preso le misure ai ragazzi di Juan Carlos Osorio e quando ha la palla governa precisa. La sensazione è che l'esuberanza messicana potrebbe presto infrangersi contro la metodicità germanica. Ma è un'illusione.


Al 34esimo Hernandez serve un assist millimetrico alla giovane promessa del PSV Hirving Lozano, che rientra sulla destra saltando l'uomo e trafigge Manuel Neuer (per il portierone tedesco un triste rientro dopo il lungo stop per infortunio). Il nuovo idolo dei messicani fa così centro al primo colpo e lo stadio viene letteralmente giù. La Germania, a quel punto, potrebbe avere tutto il tempo per rimettersi in campo con criterio e riprendere il filo spezzato del gioco - soprattutto a centrocampo - e per un attimo è davvero così: il 'chirurgo Toni Kroos, 4 minuti dopo, centra la traversa con una punizione fuori area che gela l'onda verde messicana sugli spalti del Luzhniki. Ma è un fuoco fatuo. È il Messico a impensierire la Germania con le sue continue ripartenze. Un trend che si riconferma nel secondo tempo e al 56esimo si materializza con la vera occasione sprecata per il raddoppio, quando Gallardo non aggancia in area l'ennesimo assist del solito Hernandez.

La Germania a quel punto è visibilmente in confusione e solo la mancanza di concretezza del Messico le evita un risultato ben più severo. I nervi verso il finale di partita si scaldano e in due minuti i tedeschi si trovano due uomini ammoniti - Mats Hummels e Thomas Mueller - portando così i cartellini gialli a due per parte. Il giro di sostituzioni non impatta sugli equilibri - in compenso il veterano Rafael Marquez si conquista ufficialmente la partecipazione alla sua quinta coppa del mondo - e l'ultimo brivido, per i campioni del mondo, lo regala Julian Brandt, che colpisce il palo esterno con una legnata da fuori area. I minuti di recupero si trasformano in un assedio alla porta messicana ma nessuno perde la testa, l'iraniano Alireza Faghani fischia, e buona la prima. Il tempio del calcio russo prestato al Messico a quel punto esplode in un boato liberatorio: è successo davvero. Ora la Germania dovrà pensare a come rimettere insieme i cocci. E in fretta.


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Il Gazzettino