Amici, nemici, cugini. Cambi lo sport, ma Italia-Francia sabato alle 14.30 all'Olimpico racchiude sempre un derby speciale, che nel caso del rugby mette in palio il Trofeo...
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Tante però anche le delusioni, le sconfitte di 30-40 punti: «Li ho affrontati tante volte, e oltre alle due vittorie ci sono invece tante altre sconfitte molto dure», ricorda capitan Sergio Parisse alla vigilia di Italia-Francia di domani all'Olimpico, quarto match del torneo 6 Nazioni 2017. Dal 2005 nel campionato francese, per lui si tratta di un derby nel derby: «Li conosco molto bene, se messi sotto pressione sono un pò simili a noi, possono perdere lucidità ed eccedere in individualismi», prosegue il capitano. La ricetta? Sempre la stessa, sperando che stavolta gli azzurri tengano per 80': «Hanno tante individualità di altissimo livello - rileva Parisse - un giocatore può fare la differenza e sbloccare un momento difficile, ma anche mettere in difficoltà la propria squadra. Noi siamo una squadra più basata sulla forza del collettivo, siamo tutti al servizio della squadra con voglia di combattere. L'obiettivo è metterli sotto pressione per 80 minuti».
Dopo Twickenham fari puntati sulla nuova strategia del ct ÒShea, anche se sulla mossa 'ruck-no-ruck' sfoderata in Inghilterra, lo stesso Parisse comincia ad averne abbastanza e sibila: «Non abbiamo inventato niente, abbiamo solo applicato le regole. Contro l'Inghilterra è stata una novità perché eravamo a Twickenham, se sparirà non lo sò, è molto probabile che regole cambieranno. Dopo il 6 Nazioni se le regole cambieranno punto potremo dire che abbiamo fatto la nostra parte per migliorare questo sport. Ci siamo stufati di sentir parlare della 'ruck no ruck', cerchiamo di concentrare la nostra attenzione su altro». Per lui, una gara ancora più speciale visto che stacca il 125/o cap in nazionale, azzurro più presente di sempre: «Sono orgoglioso di questo traguardo personale, ma non sto lì a contare le presenze e pensare ai record. Mi auguro di continuare a giocare a lungo in azzurro», si dice sicuro sfoderando anche, a chi gliela 'tirà, due belle corna.
Guardando in casa transalpina, invece, il ct francese Guy Noves porta con sé anche due esordienti, tra cui il 22enne flanker Fabien Sanconnie nel XV titolare: «Se li fa giocare vuol dire che ha fiducia e che sta cercando di dare profondità alla rosa», conclude Parisse.
Italia: 15 Edoardo Padovani, 14 Angelo Esposito, 13 Michele Campagnaro, 12 Luke McLean, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carla Canna, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse (cap.), 7 Simone Favaro, 6 Abraham Steyn, 5 Dries van Schalkwyk, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lovotti
A disp.: 16 Tommaso D’Apice, 17 Sami Panico, 18 Dario Chistolini, 19 George Biagi, 20 Maxime Mbanda, 21 Giorgio Bronzini, 22 Tommaso Benvenuti, 23 Luca Sperandio
All. Conor O'Shea
Francia: 15 Brice Dulin, 14 Noa Nakaitaci, 13 Rémi Lamerat, 12 Gaël Fickou, 11 Virimi Vakatawa, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Kévin Gourdon, 6 Fabien Sanconnie, 5 Yoann Maestri, 4 Julien Le Devedec, 3 Rabah Slimani, 2 Guilhem Guirado (cap.), 1 Cyril Baille
A disp. 16 Christopher Tolofua, 17 Uini Atonio, 18 Eddy Ben Arous, 19 Paul Jedrasiak, 20 Bernard Le Roux, 21 Antoine Dupont, 22 Francois Trinh-Duc, 23 Yoann Huget
Arbitro: Ben O’Keeffe (Nuova Zelanda) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino