Ha chiesto scusa, ma intanto quel morso all'avambraccio di una rivale - nonché compagna in nazionale - le è costata una squalifica di sei settimane e,...
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Fatto sta che quando il gioco è stato interrotto dall'arbitro Laura West, la Clough le ha fatto vedere i segni dei denti sull'avambraccio. Si stava giocando un match del campionato provinciale Super W tra Quensland Reds di Brisbane e Western Force di Perth. Sia la Patu, 1,70 per 85 chili, di origini neozelandesi, sia la Clough giocano nella mischia della nazionale australiana, settima al mondo (le azzurre sono seste).
La giocatrice ferita, con l'aiuto delle compagne, ha subito indicato la colpevole, smascherata in pochi istanti anche grazie alle immagini trasmesse sullo schermo gigante dello stadio. L'arbitro però, che non aveva visto direttamente il morso, e così i guardalinee, non ha potuto prendere provvedimenti perché il Tmo (la moviola) non era prevista in questa partita fra giocatrici dilettanti. L'episodio ha avuto vasta eco nel mondo del rugby femminile, meno segnato da queste gravi scorrettezze.
La capitana dell'Australia è stata poi squalificata per sei settimane, pena mite grazie al suo passato immacolato. La Patu ha fatto pubblica ammenda, si è scusata con la rivale-compagna di nazionale, che ha accettato il pentimento, e subirà anche un provvedimento disciplinare del Queensland che ha puntato molto su di lei in questo campionato e che continuerà comunque a sostenerla.
"Mi scuso con Rebecca, con la mia squadra, con la nazionale e con il pubblico - ha detto il pilone -
Ho giocato a rugby a tutti i livelli e non avevo mai commeso atti come questo. Accetto in pieno la punizione".
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Il Gazzettino