L'Italia e il 2021 che verrà: i casi di Minozzi, Polledri e Garbisi in azzurro

Matteo Minozzi in meta contro la Francia nell'ultima partita giocata nel Sei Nazioni fra le due squadre
VENEZIA. Con la vittoria per la seconda volta consecutiva del referendum sul giocatore dell’anno del “Gazzettino”, il 25enne Jake Polledri si consacra fra i big...

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VENEZIA. Con la vittoria per la seconda volta consecutiva del referendum sul giocatore dell’anno del “Gazzettino”, il 25enne Jake Polledri si consacra fra i big del rugby azzurro. Prima di lui sono riusciti nell’impresa solo il pilone Martin Castrogiovanni e Sergio Parisse, numero 8 del decennio secondo World Rugby. Polledri ne è l’erede designato con l’Italia, essendo stato spostato da flanker a terza centro anche in Premiership dal Gloucester. Ha meno classe di Sergio, è meno leader, ma non gli è inferiore come dinamismo, energia, impatto fisico, capacità di ball carrier. Fa riflettere constatare che tutti e tre questi grandi giocatori (Polledri, Castro, Parisse) non sono di formazione rugbistica italiana...ma questo è un altro discorso.

Sul podio del giocatore dell’anno con Polledri sono saliti l’apertura Paolo Garbisi, 20 anni, e il funambolico trequarti Matteo Minozzi, 24 anni, giocatore dell’anno nel 2018. Con loro si completa il cambio generazionale azzurro, testimoniato anche dalle posizioni successive occupate dal trittico di 22enni Lamaro, Fischetti e Cannone.

Sul podio insieme ai tre giocatori, però, ci sono anche tre casi da risolvere per l’Italrugby del futuro. Polledri a seguito dell’infortunio al ginocchio in Autumn Cup perderà buona parted della stagione. Il Gloucester, che lo paga, non ne è felice. Ci sarebbero state richieste di chiarimenti allo staff azzurro, e successivi malumori inglesi, per le modalità di allenamento e utilizzo del giocatore. Non sfociati in polemiche pubbliche, com’è successo fra Bristol e Figi per l’infortunio di Semi Radradra. Su Garbisi graverebbe invece la pressione della Fir perché firmi il nuovo contratto pluriennale federale dei giovani emergenti, poco gradito sembra ad alcuni di loro. Infine Minozzi. Infortunato per il comunicato ufficiale in occasione di Galles-Italia, ha giocato lo stesso giorno nei Wasps. Quindi stava bene. L’esclusione sarebbe dovuta a contrasti col ct Franco Smith. Se non si appianano potrebbero avere spiacevoli sviluppi nel prossimo Sei Nazioni.

La nota di precisazione scritta dal responsabile dell'area comunicazione della Federazione italiana rugby Andrea Cimbrico

Per quanto riguarda Jake Polledri, credo sia pacifico che il Gloucester - così come noi - non sia entusiasta dell’infortunio di gioco occorso all’atleta, che lo terrà lontano dal campo nei prossimi mesi. Come sempre avviene, lo staff tecnico e medico della Nazionale mantengono contatti con i colleghi delle franchigie e dei Club di appartenenza dei convocati per una normale condivisione di informazioni. Questo ha ovviamente luogo anche in occasione degli infortuni, al fine di agevolare la definizione di un piano di recupero condiviso. 

Paolo Garbisi, come tutti gli altri atleti emergenti che hanno esordito con la Nazionale nel corso delle recenti finestre internazionali, ha sottoscritto il contratto che regola i rapporti tra la FIR e gli atleti provenienti dal percorso di formazione.ù

In ultimo, Matteo Minozzi non ha partecipato alla gara conclusiva della Autumn Nations Cup perchè, secondo il parere dello staff medico della Squadra Nazionale condiviso con lo staff tecnico, non idoneo a sostenere gli allenamenti di avvicinamento alla partita di Llanelli contro il Galles, e dunque non disponibile per la selezione per il play-off conclusivo della manifestazione. 
 

 

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Il Gazzettino