En plein di vittorie per le nazionali di rugby minori, a quando la ricaduta sui big?

L'Italia Emergenti durante l'inno della sfida contro l'Italia A
ROVIGO - Da una parte sei vittorie in sei partite per le nazionali minori e giovanili di rugby nella prima parte di stagione 2021/22. L’ Italia under 18 batte...

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ROVIGO - Da una parte sei vittorie in sei partite per le nazionali minori e giovanili di rugby nella prima parte di stagione 2021/22. L’ Italia under 18 batte Inghilterra (27-17) e Irlanda (41-10); l’under 20 l’Irlanda (15-8) sabato a Dublino; l’ Italia A la Spagna (13-11) e l’Uruguay (31-13); gli Emergenti la Romania A (50-26) sabato a Parma nella sfida fra le selezioni dei due campionati (ai rumeni però mancavano i campioni del Baia Mare). Per Matteo Canali del Petrarca, uno dei migliori giocatori del Top 10, grave distorsione al ginocchio destro con interessamento dei legamenti: da valutare i tempi di recupero.

Dall’altra parte la Nazionale maggiore perde da 32 gare consecutive nel Sei Nazioni. Nelle ultime 3 edizioni del torneo (2019-21) le media dei punti di scarto delle 15 sconfitte è 27,5 a partita e l’ Italia non è mai riuscita a chiudere sotto break (-7) nel punteggio. Questa stagione dopo il cambio di ct ha battuto solo per 17-10 l’Uruguay e perso di 21 punti con l’Argentina, lo scarto minore nei ko del 2021. Segnali ancora deboli per dire se si è iniziato a invertita la rotta.

Fra questi inconfutabili estremi statistici si dibatte il rugby italiano al termine dell’anno solare e agli inizi del tentativo di riforma del movimento, da cui passa il rilancio della Nazionale, da parte della nuova gestione federale uscita dalle elezioni di marzo. Cosa riserva il 2022 azzurro? Solo un mago può rispondere, ma tre aspettative in base a questi dati si possono azzardare.

LE TRE ASPETTATIVE

1) Il nuovo progetto di Italia A/ Emergenti fatto in questo modo ha un senso. «Ha dato stimoli a giocatori del Top 10 che prima non ne avevano» commenta Andrea Marcato, allenatore del Petrarca e assistente azzurro. Permette di allargare la base di giocatori da visionare e da far crescere, per creare quel gruppo di 80 internazionali obiettivo di Franco Smith. Prosegue il buon lavoro fatto dalle under azzurre figlie dei club e delle accademie (l’età media contro la Romania era 22,4 anni). Valorizza giocatori sfuggiti ai radar federali (Leccioli, Broggin, Nicotera...). Nel 2022 ci sono otto inviti di sfide internazionali per proseguire.

2) I risultati ottenuti dalle accademie Fir (la prima aperta 15 anni fa) e delle nazionali minori non bastano. «Altrimenti adesso saremmo competitivi nel Sei Nazioni» ha detto il presidente Marzio Innocenti nel bilancio dei test autunnali. Ai responsabili dell’Alto livello il difficile compito di capire come fare il passo successivo, il più difficile, e vincere anche con l’ Italia maggiore.

3) Non aspettiamoci miracoli nel prossimo Sei Nazioni. Dopo 6 Cucchiai di legno e 32 sconfitte di fila l’epilogo più probabile è il settimo cucchiaio. Ma già giocarsi qualche partita fino al termine, perderla con meno di 7 punti di scarto e abbassare quella disastrosa media di 27,5 punti a gara sarebbe un progresso.
 

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Il Gazzettino