Di Francesco saluta il pubblico dell'Olimpico. Appuntamento alla prossima stagione e alla nuova Champions. La qualificazione è arrivata, prima ancora di scendere in...
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PODIO DA DIFENDERE
La Roma, insomma, deve aspettare ancora. Il 3° posto, utile anche economicamente, è da proteggere nell'ultima trasferta, domenica sera a Reggio Emilia contro il Sassuolo. La Lazio quarta ha 2 punti in meno e se il 20 maggio, nello spareggio finale, batte l'Inter, i giallorossi devono prendere un altro punto contro l'ex squadra di Di Francesco. Che per ora, con la sua gente che ha ringraziato in campo (prima volta dopo una partita), si gode l'obiettivo centrato sabato sera che è anche la priorità della proprietà Usa: la partecipazione (la dodicesima del club) alla prossima Champions.
ANDAMENTO LENTO
Alisson e Szczesny non hanno avuto lavoro. E' la conferma che la Juve, con il 4-4-1-1 sistemato dentro la propria metà campo, ha pensato solo al pari e che la Roma, anche se usando il tridente pesante nel suo 4-3-3, si è adeguata. Under, Dzeko ed El Shaarawy non hanno lasciato il segno anche perchè il fraseggio dei centrocampisti, soprattutto di Nainggolan e Pellegrini, è stato spesso impreciso e il ritmo degli altri compagni solo decente. Tagliavento, all'inizio della ripresa, ha annullato la rete di Dybala, partito in fuorigioco. Pjanic ha salvato sul sinistro di Kolarov. Nainggolan, in meno di 5 minuti, si è fatto ammonire due volte: falli inutili ed evidenti su Alex Sandro e Dybala. Lì è finito il match. I bianconeri non hanno più spinto, avendo ormai lo scudetto sul petto.
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Il Gazzettino