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Una diga per opporsi alla catastrofe. E' questa l'immagine che chiarisce la posizione della Lega Nazionale Dilettanti rispetto alla modifica per Decreto Legge del vincolo e all'introduzione di nuove norme in materia di lavoro sportivo. La Lnd, che rappresenta 12mila società di calcio dilettantistico in Italia, si dichiara infatti «totalmente contraria» a qualsiasi variazione alle norme attualmente in vigore e che regolano questi due ambiti dell'attività sportiva.
«Le norme sul vincolo sportivo presenti nei decreti attuativi rappresentano una grave minaccia per l'esistenza del calcio dilettantistico a partire dalle scuole calcio, coinvolgendo l'intera filiera dell'attività giovanile - non usa mezzi termini il presidente della Lnd, Cosimo Sibilia, nel commentare l'approvazione dei testi da parte del Consiglio dei Ministri -, che è la vera risorsa del movimento unitamente all'attività delle prime squadre fondata principalmente sulla valorizzazione dei giovani.
«E poi come si può pensare, specie in questo particolare momento storico - dice ancora Sibilia -, di mettere sulle spalle delle Asd anche il fardello dei rapporti di lavoro, dimenticando completamente i sacrifici e gli oneri già pesantissimi che gravano su realtà che basano la loro opera sul volontariato?». Il decreto legislativo sul lavoro sportivo assesterà un duro colpo alle Associazioni e società sportive dilettantistiche, che dovranno considerare i loro atleti dilettanti (in contrasto con le norme della Figc) come lavoratori iscritti alla Gestione Separata Inps con aggravio di costi e incombenze di versamenti, registrazione e altro, fermo restando che quei contributi non arriveranno mai ai destinatari in quanto la vita sportiva di un atleta si esaurisce nell'arco di pochi anni e la loro concorrenza ad una futura ipotetica pensione consterebbe di poche decine di euro.
La Lega Nazionale Dilettanti chiede quindi l'intervento deciso della Federcalcio. «La Figc, titolare in materia, deve attivarsi in totale opposizione a queste paventate norme che, se entrassero in vigore, decreterebbero l'estinzione di migliaia di società affiliate alla stessa Federazione - sottolinea Sibilia, che della federcalcio è vicepresidente -. Rispetto alla questione del vincolo la Lnd non si è mai sottratta al dialogo con tutti i soggetti coinvolti, a partire dall'Aic, coordinandosi con la Figc».
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