PAVIA - Hanno profanato e sfrattato il "tempio" dei SenzaBrera, la Pro loco di Spessa Po, paesino della Bassa Pavese che confina con la "sua" San Zenone. Ma il ricordo del...
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Ed ecco la chat - immaginaria ahimè - dello scriba con Gianni Brera, il poeta degli stadi (la definizione è di Giorgio Lago, direttore del Gazzettino) che lassù nel Paradiso degli scrittori viene informato della... profanazione.
- Gianni, ma sei proprio tu? Com’è possibile?
«Hei, Gigi, sveglia! Anche quassù abbiamo Internet; queste diavolerie, che in verità odio, mi permettono di comunicare con voi "umani"».
- Leggerti via chat è un’emozione: sei dunque diventato un GioannBrera 2.0?
«Balle, sono sempre e solo Gioann, ma so che lunedì vi ritrovate a Spessa per la Pacciada. Me lo han detto, ne parliamo spesso con i 4 compagni dello scopone che sono saliti quassù: Carletto Mo, il Commodoro Ballarin, Giulio Signori e Ottavio Missoni. Da poco però s'è aggiunto anche il Lino Veneroni».
- Sì, è vero, ma sarà l’ultima volta sul Po. Il locale che hai tanto amato dovrà chiudere per ˜morosità
«Spiegati meglio»
- Tutto deriva dalle piene devastanti di Padre Po: gli abbuoni sacrosanti delle quote d'affitto per i danni devastanti del Grande Fiume, sono diventate pretesto per il Comune che ha fatto causa alla Pro loco reclamando le intere quote e chiedendo lo sfratto per morosità.
«Siamo al delirio, un luogo che è unico in tutti i sensi..."Grande cucina, grandi bevute. Gente amica, gente timida... Un locale che ha ospitato le più grandi firme del giornalismo, dello sport (ultimo Mariolino Corso) della cucina e dell’arte enoica. Ma come si può sfrattarlo? E’ come sfrattare casa propria, le proprie origini».
- Gianni fai qualcosa tu da lassù?
«Fate voi lì, suvvia, dev’esserci ancora un po’ di ragione nella mia terra padana»
- Sai che il tuo neologismo "Padania" è sfruttatissimo?
«Macchè neologismo, ho solo studiato la storia, maestra di vita. Fatelo un po' anche voi».
- A proposito di storia, sai che le tue discipline sportive "preferite", ciclismo e atletica, sono squarciate ogni settimana da clamorosi scandali doping?
«Quanta ipocrisia: pensate che le prime notize di doping risalgono al 2570 a. C. con piante officinali usate dai cinesi per migliorare le prestazioni in gare di corsa e resistenza. In 4 millenni non siamo ancora arrivati a una soluzione?»
La linea cade, il Gioann mi lascia. Crederanno gli amici a questo mio contatto ultraterreno? A lunedì la scontata sentenza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino