Calcio italiano in perdita per 525,8 milioni tra stadi vecchi e tribune deserte

Calcio italiano in perdita per 525,8 milioni tra stadi vecchi e tribune deserte
Un'industria in perdita, con pochissimi protagonisti in attivo e con infrastrutture che nessuno al mondo potrebbe invidiarci. Il calcio italiano esce con le ossa rotte dalla...

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Un'industria in perdita, con pochissimi protagonisti in attivo e con infrastrutture che nessuno al mondo potrebbe invidiarci. Il calcio italiano esce con le ossa rotte dalla presentazione del Report Figc, presentato oggi alla Camera. Secondo lo studio il mondo del pallone nazionale ha fatto registrare una perdita pari a 525,8 milioni di euro nella stagione 2014/15. Secondo le stime della Federcalcio, il 98,7% del dato aggregato deriva dalle perdite

registrate nei campionati professionistici (519 milioni), mentre leghe e calcio dilettantistico e giovanile presentano un risultato netto negativo pari rispettivamente a 4,2 e 6,6 milioni. In controtendenza la Figc, che ha prodotto un risultato netto positivo per circa 4 milioni di euro.

Nella stagione 2014-2015 solamente 12 delle 86 società analizzate hanno conseguito un risultato economico netto positivo. Nello specifico, le società che hanno fatto registrare un attivo sono 7 in Serie A, 3 in Serie B e 2 in Lega Pro. Lo stesso risultato era stato conseguito nel 2013-2014 mentre le società con un conto economico in attivo
erano state 10 nel 2012-2013 e 15 nel 2011-2012 e nel 2010-2011.

Bocciati anche gli stadi che in Italia sono vecchi di oltre 60 anni e restano semivuoti. Dallo studio, realizzato in collaborazione con Deloitte, emerge che il nostro Paese è in ritardo per quanto riguarda l'età media degli impianti, che passa dai 64 anni della serie A ai 68 della serie B per poi scendere ai 59 della Lega Pro. Nella stagione 2014-2015, risulta inoltre che il numero complessivo di spettatori è pari a oltre 13,3 milioni, in crescita dell'1,8%
rispetto alla stagione precedente. Nonostante l'incremento positivo, la situazione continua a rimanere critica: il riempimento medio della capienza supera il 50% solo in serie A (55%) ma poi scende al 41% in serie B e al 24% in Lega Pro. Il massimo campionato italiano continua tuttavia a mostrare dati fortemente penalizzanti rispetto alle

altre top division europee, tanto che il numero di posti rimasti invenduti ha superato nel 2014-2015 gli 8,4 milioni rispetto agli appena 1,3 della Bundesliga e agli 1,4 della Premier League.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino