Sport, premiati 94 atleti azzurri triestini: guest star Abdon Pamich

Sport, premiati 94 atleti azzurri triestini: guest star Abdon Pamich
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TRIESTE -  Grande festa oggi al Ridotto del Teatro “Verdi”, per l'attesa e sempre molto partecipata annuale cerimonia di premiazione degli Atleti Azzurri triestini. Cioè di tutti quegli atleti concittadini che nel 2016 hanno indossato la maglia azzurra cimentandosi in tutte le discipline e specialità sportive, onorando Trieste e l'Italia nel mondo. Coorganizzata dall’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia e dal Comune di Trieste, in collaborazione con il CONI, la cerimonia, tradizionalmente denominata “Trieste Azzurra” ha visto sfilare tra gli applausi 94 premiati, di tutte le discipline e specialità sportive con un “premio speciale” alla squadra femminile della Pallanuoto Trieste – la compagine delle giovanissime denominate “Le Orchette” - per la promozione in serie A2 (due di queste splendide ragazze hanno pure vestito la Maglia Azzurra ai Campionati Mondiali di Auckland, in Nuova Zelanda, conquistando la Medaglia di bronzo). Un secondo “premio speciale” è andato ad Alma Pallacanestro Trieste 2004.


Il gran finale ha visto la presentazione da parte del grande marciatore olimpionico Abdon Pamich del suo nuovo libro “La grande avventura dello sport fiumano”, scritto assieme a Roberto Roberti, fiumano come Pamich, e già “Azzurro” di pentathlon moderno, purtroppo recentemente scomparso proprio alla vigilia dell'uscita del volume. In un breve intervento Pamich – presente anche l'altro gran marciatore e amico di lunga data di Abdon Sergio Cignoli - ha spiegato la genesi del testo, tutto dedicato agli  sportivi della Fiume di un tempo, ma non facile da redigere per la scarsezza delle fonti cui attingere, essendo quelle della città d'origine andate quasi completamente distrutte. Ma soprattutto ha voluto onorare e rendere omaggio a Roberto Roberti: «senza di lui e senza la sua grande memoria storica sarebbe stato del tutto impossibile redigere questa importante opera che vuole rendere giustizia a tutti quegli atleti dimenticati di quel grande, glorioso e prolifico ambiente sportivo che fu la Fiume di allora».
 

            

 
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Il Gazzettino