Una favola di quelle che vanno raccontate partendo dal... "c'era una volta". Per il Pordenone Football club soprattutto, società fondata nel 1920 e poi...
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L'Inter risponde con Padelli, Nagatomo, Skriniar, Ranocchia, Dalbert, Vecino, Gagliardini, Cancelo, Eder, Karamoh, Pinamonti. Spalletti porta in panca Handanovic, Berni, Icardi, Borja Valero, Santon, Perisic, Emmers, Brozovic, Candreva e Lombardoni.
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Sui social è stato un florilegio di slogan, battute e sfottò. «Nell'avvicinamento a questo incredibile evento - racconta al Gazzettino l'ex calciatore friulano Marco Michelin, ora capo ufficio stampa dei Ramarri - abbiamo fatto un countdown da far scoccare ogni giorno alle 21 esatte sui nostri canali social lanciando idee sempre nuove. E' diventato un laboratorio col presidente Lovisa in primis a condividere l'iniziativa. Abbiamo azzerato le distanze tra i due mondi, la A e la C. Che si sarebbe giocata Inter-Pordenone lo sapevano in tantissimi, ma solo grazie ai social l'hanno scoperto praticamente tutti in Italia. La sfida s'è già giocata sul piano virtuale con la community italiana PesTeam che ha fatto entrare il Pordenone nei videogiochi del calcio.
Anche l'Inter è stata al gioco e l'evento mediatico ha così meritato paginoni su tutti i media nazionali e l'apertura del sito Gazzetta.it, ieri per oltre 3 ore.
COME SI E' ARRIVATI ALLA SFIDA - Il Pordenone è entrato nel tabellone di Tim cup dopo l'ottimo piazzamento dello scorso campionato di C, quando perse immeritatamente in semifinale playoff contro il Parma (poi promosso e ora capolista di B), ha poi passato i turni preliminari con un crescendo rossiniano: prima battendo il Matelica (squadra marchigiana di serie D) poi il Venezia, neopromosso in B. Al terzo turno si scontrano contro il quotato Lecce, vincendo 3-2 e infine ha fatto l'impresa in Sardegna eliminando il Cagliari con uno spettacolare 2-1. Ora incontra la capolista di A, l'Inter, che è al primo impegno in questa Coppa: la vincente volerà nei quarti per affrontare chi prevarrà domani sera in Milan-Verona.
Sarà dunque festa stasera al Meazza e, come accade in questi casi, gli "ospiti" nella Scala del calcio si presenteranno con un "abito" speciale, di quelli che si mettono una sola volta nella vita per poi riporli nell'armadio. Invece della tradizionale casacca a strisce neroverdi (da qui il soprannome Ramarri del Noncello, il fiume cittadino), il Pordenone indosserà una maglia dedicata all'evento: bianca, con inserti rossi e il logo del Comune di Pordenone sul cuore, al posto del simbolo del club. Sulla spalla sinistra di capitan Mirko Stefani e compagni non mancherà il marchio dell'Area Giovani del Centro di riferimento oncologico, il Cro di Aviano: un piccolo gruppo di pazienti in cura sarà anche sugli spalti a fare il tifo.
Sarebbe da chiudere con un "Vinca il migliore" e, alla maniera del mitico Paron triestino, Nereo Rocco, aggiungere un... "ciò, speremo de no!".
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Il Gazzettino