Cade l’imbattibilità dello stadio Adriatico. Il Pescara veniva da due gare senza gol subiti, ma si flette di fronte a un buon Cittadella. Avanti al 2' con lo...
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Ha ragione il presidente Sebastiani: «Il gioco di Zeman necessita di tempo, per avere successo». La squadra del boemo non convince appieno. Non c’è determinazione nel chiudere a rete, anche il tasso di spettacolarità è diminuito, rispetto alla cinquina iniziale con il Foggia. Zdengo ha 70 anni, gareggia con Ventura per il primato di longevità italiana in panchina. «Ma lui sembra mio nonno», diceva seccato il ct azzurro, che rifiuta l’incastro della carta di identità. «Chieda a Reja se è contento che si parli degli anni», replicava tempo fa, in mixed zone. «Zeman firma solo contratti annuali, da sempre - sottolinea Sebastiani -. Aveva richieste, nonostante la retrocessione arrivata da noi, naturalmente non tanto responsabilità sua, ma è rimasto volentieri».
Zeman è maestro di cadetteria, dalla salvezza larga con il Licata, 30 anni fa, alle promozioni con Foggia e Pescara, passando per campionati splendidi a Messina e, per qualche mese, a Parma, con successo in amichevole sul Real Madrid. Come sempre, fa migliorare molto i giocatori, però la tenuta difensiva resta ondivaga. Il Cittadella insegue la serie A della storia, per pareggiare i miracoli di Chievo, Sassuolo e Carpi. Venturato è alla 3^ stagione, vive un ciclo analogo a Claudio Foscarini, giunto a una semifinale playoff. Un anno fa iniziò con 5 vittorie, ora manca di continuità ma ha un bel potenziale, con un 4-3-1-2 ambizioso, con l’esterno Bartolomei arrembante. I biancazzurri venivano da 5 risultati utili, pagano le assenze di Pettinari e Capone, in under 19, e incassano i primi fischi. L’esordio stagionale di Fornasier non basta, neanche l’ingresso di Simone Ganz, più decisivo al Como, in C. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino