Pellegrini: «Volevo spingere fino a Roma 2022, ma non mi va più...»

Pellegrini: «Volevo spingere fino a Roma 2022, ma non mi va più...»
dal nostro inviato RICCIONE - Questa volta non ci saranno ripensamenti. L'addio è definitivo. Federica Pellegrini a 33 anni mette un punto e guarda avanti. Anche se,...

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dal nostro inviato RICCIONE - Questa volta non ci saranno ripensamenti. L'addio è definitivo. Federica Pellegrini a 33 anni mette un punto e guarda avanti. Anche se, quel concetto di “avanti”, per un po' sono stati gli Europei a Roma del 2022. «La gara che mi porterò sempre nel cuore sarà la vittoria ai Mondiali di Roma e in questi mesi mi sono sognata tutte le notti quello stadio - racconta -. Un mezzo pensiero ce l'ho fatto più volte. Però il mio corpo non viaggia più di pari passo con la testa e io non voglio essere una comparsa, lo devo a me stessa. Avrei potuto aiutare le staffette ma in questi mesi è stato già difficile trovare la forza per andarmi ad allenare tutte le mattine. Dopo 33 anni non ho più voglia. Lo posso dire? Non ce la faccio più».

È ora di pensare al futuro che in questo momento è piegato soprattutto sulla dimensione familiare, a partire dal matrimonia con il suo allenatore Matteo Giunta, a sua volta commosso. «Matteo ha pianto? L'avevo visto con gli occhi gonfi ma è difficilissimo vederlo piangere. Però lo capisco. Anche per lui è un momento di svolta e anche per lui sarà un girare pagina non sempre facilissimo. Se tornerò a dargli una mano? Se i ragazzi avranno bisogno di me, certo». Intanto c'è un matrimonio da preparare «e siamo terribilmente indietro su tutto» anche se una data ancora non c'è e l'idea di diventare mamma, magari di un piccolo campione o di una campionessa. «Con i geni di uno e dell'altra spero che qualcosa di buono uscirà».

La giornata di Riccione «è stato un aumentare di sensazioni ed emozioni, al limite del pianto a dirotto; poi con la presentazione non ce l'ho fatta, ma sono riuscita a riprendermi in tempo per poter competere. Il tuffo con Malagò? Me l'aveva promesso, e lui è molto legato alla parola che dà».

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Il Gazzettino