Venezia, rimonta in extremis e Sudtirol battuto 2-1 con un autogol

Festa a Venezia, una vittoria in rimonta: 2-1 sul Sudtirol
BOLZANO - Il Venezia punisce il Sudtirol nei minuti finali. A premiare i lagunari, andati sotto a Bolzano al 15' del secondo tempo per il primo storico gol degli...

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BOLZANO - Il Venezia punisce il Sudtirol nei minuti finali. A premiare i lagunari, andati sotto a Bolzano al 15' del secondo tempo per il primo storico gol degli altoatesini in serie B con Odogwu, sono Cuisance e un autogol di Curto su cross di De Vries. Per una volta sono gli ultimi minuti a premiare un Venezia che ci ha provato a lungo, spesso senza precisione, ma che alla fine porta a casa meritatamente i tre punti. Squadre bloccate nella prima frazione di gioco con poche occasioni da gol da una parte e dall'altra. Sia Venezia che Sudtirol si mettono in campo con un 4-3-3 a specchio e la partita a scacchi tra Ivan Javorcic e Leandro Greco non trova particolari sbocchi.

La gara parte subito con un brivido al 5' di gioco quando Nicolussi Caviglia apre per Carretta, Tessmann lo tocca e il biancorosso cade in area. Il contatto è lieve, l'arbitro fa correre, come farà per tutta la gara. Fino al dodicesimo è il Sudtirol a provarci, soprattutto grazie alle aperture di Nicolussi Caviglia e gli sprint di Carretta, troppo poco però per impensierire la difesa del Venezia.

Dopo il quarto d'ora sono gli ospiti a cercare il pallino del gioco. Il Venezia non teme di giocare la palla, a costo di risultare ridondante, accetta di tenere la sfera e ci prova con ordine. Al sedicesimo Tessmann ci prova di testa su cross di Zampano, servito a sua volta da un'apertura di Novakovich. Il tocco è però lento e diventa facile presa dell'estremo difensore dei padroni di casa. La fase di transizione della partita è caratterizzata da ordine, senza però particolari azzardi. Il gioco del Venezia passa per il play Busio, che è libero di impostare grazie ad un'assenza di marcatura. Bene il Sudtirol quando prova a uscire con calma, mentre quando gli arancioneroverdi vanno in pressione, la squadra di Greco fatica.
A pochi secondi dal ventesimo è Tait a cercare un tiro da fuori che ha però più del rugby che del calcio. Cinque minuti più tardi l'occasione più nitida della prima fazione capita sui piedi di Pierini. Apertura di Zampano da destra, l'esterno lagunare la mette giù e prova il tiro a giro, deviato in angolo (tre a zero al 45' per gli ospiti la conta). Ancora arancioneroverdi con Haps al trentunesimo: Busio libera per Novakovich che alza la testa e vede l'accorrente surinamese sulla sinistra, il quale entra in area, ma spara alto. Il Venezia continua a provarci fino a fine primo tempo, ma non sfonda neanche quando tra il 42' e il 44' è stabile al limite dell'area, senza affondare.

È il Venezia a tenere palla nella seconda parte di gioco, proponendo più gioco, ma andando in svantaggio nonostante ci provi con continuità. Nel tiro al bersaglio (spesso sbagliato) verso la porta dei biancorossi arriva al 60' la rete della storia, grazie a Odogwu. Il centravanti sfrutta un cross dalla destra di Carretta e sorprende la difesa veneziana al primo tiro in porta. Solo tre minuti prima Johnsen aveva offerto un cross basso dalla destra, Tessmann allargava le gambe per un velo che liberava Crnigoj, il quale a botta sicura impattava però su Novakovich. Mischia le carte il tecnico Javorcic che mette dentro più qualità davanti, con il neoarrivato Joel Pohjanpalo e Michael Cuisance, i quali accendono l'attacco del Venezia. Si vede che i due sono di un'altra categoria e si intendono. Greco risponde portando la difesa a cinque.


Il copione non cambia fino al minuto 83': uno-due tra Cuisance e Pohjanpalo con il finlandese che tocca quel tanto che basta la palla per il tiro rasoterra del francese che si insacca tra palo e portiere. Dopo il pareggio i lagunari continuano il loro gioco e sono premiati alla fine: De Vries si inventa un cross a tempo scaduto e, sfortunato, Curto allarga la gamba insaccando alle sue spalle per il 2-1 ospite.
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Il Gazzettino