Padova-Triestina, il figlio di Rocco: «I biancoscudati risaliranno subito»

Padova-Triestina, il figlio di Rocco: «I biancoscudati risaliranno subito»
PADOVA - «Vedendo le due squadre che si affrontano in serie D il papà non avrebbe detto niente, avrebbe semplicemente chiuso gli occhi. Immagino che la scorsa estate, pensando...

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PADOVA - «Vedendo le due squadre che si affrontano in serie D il papà non avrebbe detto niente, avrebbe semplicemente chiuso gli occhi. Immagino che la scorsa estate, pensando alla situazione della Triestina e alla mancata iscrizione al campionato del Padova, si sarà girato e rigirato nel luogo in cui ora si trova».




A parlare con grande amarezza è Tito Rocco, figlio di Nereo, il "Paron", leggendario allenatore delle due squadre, accomunate nella storia dal suo nome e pronte ad affrontarsi domenica all'Euganeo in una sfida in passato mai disputata in un campionato dilettantistico. Eppure le due piazze vivono il momento con uno spirito completamente diverso. Questo il derby dalla sponda alabardata. «Da due anni - racconta Rocco - non faccio parte della società e recentemente sono stato contattato dall'attuale proprietà, ma non c'erano i presupposti. In tempi recenti sono andato allo stadio un paio di volte, questo non è il nostro calcio e non si vive l'atmosfera della vecchia Triestina, nonostante i mille abbonati. Si gioca in serie D, ad esempio, eppure sono solo uno o due, i giocatori nati qui. Lo stesso vale per gli imprenditori locali che non hanno passione per il calcio e così siamo terra di conquista». Umore diverso, almeno in chiave futura, quando rivolge la sua attenzione al Padova: «Per le due compagini il fatto di calcare questa categoria è un segno di decadenza e mi dispiace pure per i biancoscudati che seguo con simpatia. La città merita molto di più, conoscevo il vecchio presidente Cestaro, ma da fuori non so cosa sia successo. Ci sono dei cicli e tante squadre, non solo la Fiorentina, hanno vissuto identiche situazioni per poi rimettersi in carreggiata in pochi anni». E a Padova la gente sembra crederci: «È stata creata una bella squadra, c'è una nuova gestione e i risultati portano entusiasmo e passione. Credo che questa categoria sarà solo una breve parentesi». Uno sguardo al passato. Di quale dei tanti derby a cui ha assistito le è rimasto il ricordo più vivo? Una volta, con allenatore Somma, ho potuto stare in panchina all'Euganeo e mi sentivo a casa mia. Finì in parità; penso pure a una nostra vittoria a Padova nel 2012 grazie a un gol di Marchi, ma fu un furto, con i biancoscudati guidati da Calori che sprecarono tante occasioni. Nella vostra città sono stato invitato per festeggiare la promozione in serie A e il centenario». Non manca un'analisi tecnica che riporta al presente: «Personalmente, volendo bene a entrambe, spererei in un pareggio che per la Triestina (penultima in classifica a quota 2, ndr) sarebbe una boccata di ossigeno importante per risollevarsi. La retrocessione sarebbe un dramma». E la testa cosa dice? «Penso che il Padova sia tante spanne sopra. Occhio però che qui c'è appena stato un cambio in panchina che potrebbe dare una solida scossa, anche se il precedente tecnico (Lotti, ndr) era una brava persona che si è trovato in una realtà non sua».


A dimostrare il suo forte legame con le due piazze, a fine intervista Tito Rocco, dà quasi per certa quella che all'inizio sembrava solo una semplice possibilità: «Ci sto pensando, domenica potrei venire allo stadio Euganeo, sarebbe davvero una bella gita». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino