Padova, terzo sigillo su 3: contro il Mori decide capitan Cunico

Padova, terzo sigillo su 3: contro il Mori decide capitan Cunico
PADOVA - La buona notizia che arriva dall’Euganeo è che il Padova sa vincere anche soffrendo. A differenza delle prime 2 esibizioni di campionato, nelle quali aveva fatto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - La buona notizia che arriva dall’Euganeo è che il Padova sa vincere anche soffrendo. A differenza delle prime 2 esibizioni di campionato, nelle quali aveva fatto bottino pieno quasi in carrozza, questa volta la truppa di Parlato ha invece dovuto dare fondo a tutte le proprie energie per avere ragione di un Mori Santo Stefano mai domo, che solo nel finale ha alzato bandiera bianca, beffato da una punizione di Cunico deviata dalla barriera alle spalle di Poli.




Allo stesso tempo però il Padova deve recitare il mea culpa per come ha rimesso in corsa la neopromossa formazione trentina dopo un primo tempo dominato in lungo e in largo e chiuso in vantaggio per 1-0 (quinto gol stagionale di Ferretti). Forse ormai convinti di avere la partita in mano, i biancoscudati hanno infatti cominciato la ripresa con un approccio decisamente troppo morbido, venendo puniti dal rigore trasformato da Cristelotti. Per fortuna, come detto, capitan Cunico ha rimesso le cose a posto e così l’Euganeo ha potuto festeggiare il quinto successo casalingo su 5 partite (due in campionato e tre in Coppa).



Il Mori Santo Stefano ha cominciato la gara con un obiettivo ben chiaro: non concedere neanche un centimetro di spazio agli avversari. Il tecnico Zoller ha messo tutti i giocatori dietro la linea del pallone, applicando rigidissime marcature a uomo anche sui centrocampisti. Inevitabili le difficoltà del Padova a fare gioco sia centralmente che sulle fasce. Parlato ha provato anche a invertire le posizioni dei due interni di centrocampo e degli esterni d’attacco, ma puntuale è arrivata la contromossa dell’allenatore ospite che a sua volta ha fatto ruotare i diretti marcatori. Ricorrendo spesso ai lanci lunghi, i biancoscudati sono comunque riusciti a rendersi pericolosi con Ferretti e Cunico che da posizione favorevole non sono riusciti a inquadrare lo specchio della porta. Il bunker trentino è capitolato al 40’ dopo un’azione finalmente a palla radente del Padova conclusa da un assist al bacio di Ilari per Ferretti che da distanza ravvicinata ha appoggiato facilmente in rete.



Trovato il vantaggio, la squadra di casa ha liberato gli ormeggi e nel giro di cinque minuti è andata per due volte a un passo dal raddoppio con Bruzzi. Pagando forse i due errori sotto porta che potevano chiudere la gara, proprio Bruzzi dopo l’intervallo è rimasto negli spogliatoi, sostituito da un più vivace Busetto. Il Padova però non è tornato in campo con la stessa intensità del primo tempo, anzi: passaggi sbagliati, poco attenzione e contrasti molli. Prontissimo il Mori Santo Stefano ad approfittarne. Per due volte Petkovic è stato bravissimo a sventare la minacce avversarie, ma nulla ha potuto al 12’ di fronte al rigore (entrata fuori tempo di Ferretti su Concli) trasformato con freddezza da Tisi.



Sull’1-1 il merito del Padova è stato quello di non lasciarsi sopraffare dalla tensione. Un po’ alla volta la squadra si è ricompattata ed è tornata a premere sull’acceleratore, raccogliendo i frutti della sua pressione con la punizione procurata e calciata da Cunico (38’): la palla, leggermente deviata da un uomo dalla barriera, ha toccato il palo ed è finita in rete. Sospiro di sollievo e primo posto in classifica consolidato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino