Dopo 27 anni il Covid cancella la "paciàda", «ma ci rifaremo» promettono i SenzaBrera

Dopo 27 anni il Covid cancella la "paciàda", «ma ci rifaremo» promettono i SenzaBrera
E' rimasto il colpo in canna ai SenzaBrera ovunque dispersi, ma sapranno senz'altro rifarsi, appena possibile: per la prima volta da 27 anni a questa parte la...

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E' rimasto il colpo in canna ai SenzaBrera ovunque dispersi, ma sapranno senz'altro rifarsi, appena possibile: per la prima volta da 27 anni a questa parte la "paciàda" dedicata a Gianni Brera nell'anniversario della sua morte (avvenuta il 19 dicembre 1992), non si è potuta  svolgere, causa Covid-19. Niente tradizionale pranzo, dunque, nel quale si ricorda a tavola lo scrittore e giornalista originario di San Zenone (Pavia) e in cui sarebbe stato celebrato anche il grande giornalista breriano Gianni Mura scomnparso nel marzo scorso.

«Si è trattato solo di un rinvio a tempi migliori» assicura oil portavoce del Cenacolo breriano Gianni Zerbi. Il "Comitato Brera100 ", costituito per celebrare i cent'anni dalla nascita di Brera e presieduto da  Renata Crotti, docente  dell'Università di Pavia, dalla Pro Loco di Spessa Po, dove Brera si ritrovava con gli amici, dal Comune di San Zenone, dove Brera è nato, e da  "I SenzaBrera" sono impegnati a dare continuità a una tradizione che va al di là dell'aspetto culinario, come il nome farebbe pensare.

Attraverso la "paciàda" si vuole infatti far memoria di un personaggio, come Gianni Brera, che ha lasciato il segno nel mondo del giornalismo e non solo. Per il 2020 come sede della grande "reunion" era stata richiesta la Sala Mensa di un Collegio universitario pavese per riaffermare il legame di Gianni Brera con l'Università di Pavia, dove Brera si laureò in Scienze Politiche. E proprio l'Associazione Laureati, di cui Brera è stato eccellente rappresentante avrebbe voluto essere protagonista dell'evento. Così, vista l'impossibilità di ritrovarsi per celebrare il "maestro" , i commensali di sempre, tutti vecchi amici e colleghi del Giuan, oggi si "incontreranno idealmente" per brindare con un calice di "Barbacarlo", il vino prodotto dallo storico amico vinaiolo oltrepadano, Lino Maga, proprio come sarebbe piaciuto a lui.

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Il Gazzettino