Fontana: «Ora posso lasciar andare le emozioni. Milano-Cortina? Non ho buone speranze...»

Arianna Fontana (31), undici medaglie olimpiche
E’ in lacrime, Arianna Fontana. Dopo l’argento di Pechino nel Capital Indoor Stadium che l’ha resa l’olimpionica italiana più medagliata di sempre,...

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E’ in lacrime, Arianna Fontana. Dopo l’argento di Pechino nel Capital Indoor Stadium che l’ha resa l’olimpionica italiana più medagliata di sempre, la regina dello short track non trattiene un pianto liberatorio. «E’ successo davvero di tutto, anche questa è stata una bella finale. Una gara combattuta, tirata, mi sono detta di stare tranquilla. Quando mancavano quattro giri, ho dato tutto». I giorni prima della finale non sono stati tranquilli: «Ho trattenuto tante emozioni che adesso posso lasciare andare, nei prossimi giorni rilascerò tutto quello che ho dentro e avrò modo di dire la mia». Per Arianna è il miglior piazzamento della sua carriera olimpica: «Sono stati Giochi da incorniciare, i migliori della mia vita. ho combattuto in ogni finale. Devo tutto al lavoro fatto, alla testardaggine mia e di mio marito Anthony, ci siamo sempre sostenuti a vicenda quando uno dei due voleva mollare».

La rivelazione

Undici allori, anche più di Stefania Belmondo. “E’ un orgoglio essere la più medagliata della storia italiana, essere anche un passo davanti a sportive che hanno fatto la storia è per me un orgoglio e un onore”. Ora la domanda principale è se Arianna e la Federghiaccio faranno pace oppure no: “Dopo l’uscita del Presidente Gios in cui ha detto che faranno di tutto per avermi a Milano-Cortina a patto che resti sotto le regole federali, non lo so – spiega lei in maniera limpida - Io ho dovuto andarmene per poter essere qui e fare quello che ho fatto: non sono stata nel loro sistema, perché sapevo che per me non poteva funzionare essere in Italia. Ecco, mettere quel puntino non dà buone speranze”. Certo, partecipare a un’altra edizione di Olimpiadi casalinghe «sarebbe un sogno: ho iniziato a Torino e chiudere a Milano sarebbe il cerchio perfetto, però altri quattro anni così non ce la posso fare. Vediamo se ci saranno le basi per esserci come atleta». La battuta finale è sul bullismo da lei sofferto in passato: «I maschi li ho già perdonati da tempo, poi era solo uno ha che ha continuato ad attaccarmi sul ghiaccio. Tutti fanno errori, io certe cose le ho perdonate da tempo ma non dimentico. Se è uno dei quattro medagliati di oggi? Sì».

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Il Gazzettino