Rivincita per Nizzolo dopo il declassamento a Torino: il titolo italiano è suo. Aru: «Per il Tour starò con i piedi per terra»

Rivincita per Nizzolo dopo il declassamento a Torino: il titolo italiano è suo. Aru: «Per il Tour starò con i piedi per terra»
A Darfo Boario Terme, la città delle acque in Val Camonica, Giacomo Nizzolo della Trek Segafredo ha conquistato la maglia tricolore del campionato italiano professionisti...

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A Darfo Boario Terme, la città delle acque in Val Camonica, Giacomo Nizzolo della Trek Segafredo ha conquistato la maglia tricolore del campionato italiano professionisti della strada su un percorso di 228 chilometri. Dopo tanti secondi posti, il 27enne corridore brianzolo ha centrato la vittoria più importante: ha battuto in un finale a due Gianluca Brambilla della Etixx Quick Step. Più indietro, Filippo Pozzato della Wilier Triestina, il terzo che ha completato il podio di questo campionato orfano di Nibali.


Una gara difficile da interpretare, quella di oggi, dove la vittoria finale poteva essere di tanti, attaccanti e velocisti. Il muro di Cormaleto a 4 chilometri dal finale da ripetere due volte nei due giri di circuito finale, in puro stile fiammingo, ha fatto la differenza designando chi avrebbe vinto questa edizione del campionato italiano di ciclismo.

Nizzolo, che dai suoi amici viene chiamato il mastino brianzolo, ha dimostrato tanto perché dopo nove secondi posti e un declassamento nella tappa finale del Giro d’Italia a Torino per una scorrettezza in volata, ha dimostrato con questa vittoria di essere un corridore di spessore. Lui nato velocista ha capito che quell’ultimo strappo avrebbe eliminato tanti potenziali vincitori. Così, senza aspettare una possibile volata finale, Nizzolo ha rischiato e in discesa si è lanciato all’inseguimento di Gianluca Brambilla, maglia rosa nell’ultimo Giro.

Nizzolo ha corso con la voglia e la convinzione di prevalere andandosi a prendere il giusto riscatto dopo una stagione intensa. Così, oltre ad essere stato strepitoso sullo strappo di Cormaleto, è stato magnifico sulla discesa finale. Quindi, senza indugiare con le ultime forze nelle gambe, è andato a prendersi quel tricolore tanto desiderato e che indosserà per un intero anno dimostrando di non essere più un velocista ma un corridore adatto alle grandi classiche.

«Sono felicissimo per oggi - commenta il neo campione italiano - Se avessi aspettato cercando la volata finale avrei perso. Dopo il Giro e il finale di Torino ho tenuto duro continuando a lavorare e qui tutto il lavoro è stato ripagato. Vincere poi in questo modo e davanti a tutti i miei amici è stato ancora più bello».

In corsa anche il capitano dell’Astana Fabio Aru che, terminato il lavoro in altura al Sestriere, è già proiettato verso il Tour de France che partirà sabato prossimo.


«Sono molto contento di come è andata la corsa. Il percorso era molto veloce e nell’ultimo giro ho preferito rimanere tranquillo per non prendere rischi inutili visto che sabato prossimo partirà il Tour. Sarà una corsa difficile, quella francese, e visto che per me sarà la prima volta alla Grande Boucle, cercherò di rimanere con i piedi per terra. Per quanto riguarda il campionato tricolore l’ho disputato con piacere. Mi serviva mettere altri chilometri nelle gambe per rifinire il mio lavoro. Adesso tornerò a casa due giorni per stare tranquillo e poi partirò per la Francia».

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Il Gazzettino