Mourinho attacca la squadra: «Qualcuno è troppo superficiale, chi mi chiederà di giocare di più lo farà quando gli altri sono morti»

Delusione in Europa League, 1-1 con il Servette: il tecnico è furioso

Mourinho attacca la squadra: «Qualcuno è troppo superficiale, chi mi chiederà di giocare di più lo farà quando gli altri sono morti»
ROMA «C'è gente che gioca in modo superficiale». José Mourinho è nero di rabbia dopo il pari contro il Servette che riduce al minimo le...

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ROMA «C'è gente che gioca in modo superficiale». José Mourinho è nero di rabbia dopo il pari contro il Servette che riduce al minimo le possibilità del passaggio agli ottavi senza accedere ai play-off. Un'eventualità che aveva già messo in conto e che tutto sommato non lo destabilizza. Ciò che lo fa più innervosire è l'atteggiamento di alcuni calciatori entrati dalla panchina nel secondo tempo e che non hanno inciso sul rendimento della squadra. Non fa nomi, ma il riferimento a Renato Sanches e Spinazzola è palese, da valutare se la critica è rivolta anche a Celik e Auoar che erano in campo titolari: «Ho giocato 150 partite di Champions e la mia motivazione è comunque altissima. Sembra che ci sia gente che nonostante non abbia grande storia in Europa, giochi queste partite in modo superficiale. In Europa, principalmente fuori casa, sembra che chi va in panchina, quando entra, lo fa con un atteggiamento che non migliora la squadra. Il secondo posto non è un dramma, lo è di più l'occasione persa da alcuni giocatori, e non parlo di Aouar, oltre l'atteggiamento all'inizio dei secondi tempi». Poi, la stoccata finale: «Se qualcuno mi chiederà di giocare di più, gli risponderò che lo farà quando gli altri sono morti. La gente che risponde è sempre la stessa».

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«IL PLAYOFF NON È UN DRAMMA»

Mourinho rivela che durante l'intervallo ha battuto molto su un cambio di mentalità nella ripresa, ma le indicazioni non hanno sortito effetto. Non solo critiche, ma anche elogi: «Cristante è un grande esempio per gli altri. Ne vorrei quattro come lui. Gioca con altissima concentrazione senza superficialità. Paredes ha fatto un'altra partita molto seria. È un campione del mondo e gioca senza superficialità». La punizione ideale per José, sarebbe relegare i superficiali in panchina. Ma la rosa corta e i continui infortuni lo costringono a fare buon viso a cattivo gioco: «Lo può fare Guardiola che ne cambia uno con un altro. Io devo continuare a martellare e lavorare ogni giorno per avere il meglio da loro. Gruppo fantastico, gente seria che ama la Roma, ma è nel dna questa comfort zone. In casa riusciamo grazie ai tifosi ad avere una mentalità vincente, fuori è più difficile». Infine, sulla difesa corta e sull'assenza di Ndicka contro lo Sheriff, ironizza: «La sua assenza ci aiuterà ad abituarci quando non lo avremo a gennaio. Lukaku? C'è tempo per parlare di futuro». Messaggio a Tiago Pinto che dovrà occuparsi del mercato: «Sono preoccupato per la difesa, siamo corti», ha detto il gm. Non rientra nelle critiche dello Special One, Edoardo Bove: «Siamo un tipo di rosa che quando perde di intensità e di atteggiamento può andare in difficoltà. Quando siamo tutti uniti e lavoriamo per lo stesso obiettivo siamo una grandissima squadra. Gli episodi non ci hanno aiutato».
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Il Gazzettino