Roma, Mourinho: «Bonucci? La proprietà è sovrana, ma il cuore di un club sono i tifosi. Dybala convocato per la Juve»

Lo Special One: «Non so se Renato Sanches resta. Mercato? La situazione difensore la sappiamo da 6 mesi»

Roma, Mourinho: «Bonucci? La proprietà è sovrana, ma il cuore di un club sono i tifosi. Dybala convocato per la Juve»
José Mourinho tocca l’argomento calciomercato, affondando il colpo sulla trattativa Bonucci: «Il cuore di un club sono i tifosi, però, ci sono le...

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José Mourinho tocca l’argomento calciomercato, affondando il colpo sulla trattativa Bonucci: «Il cuore di un club sono i tifosi, però, ci sono le proprietà che sono sovrane. Le decisioni sono di chi è sovrano, ma per me il cuore di un club sono i tifosi e se fai qualcosa che piace molto ai tifosi alimenti l’amore e la passione. Se fai qualcosa che non piace ai tifosi, secondo me non si deve fare. Più di questo, non posso e non ho più niente da dire». Ecco le parole di Mourinho alla vigilia di Juventus-Roma. 

 

Come arriva la Roma a questa partita contro la Juventus? Come stanno Mancini e Dybala?

«Dybala titolare o no, non lo dico. La conferenza stampa è alle 10.30 prima dell’allenamento, la sensazione è che Paulo ci sarà. Se gioca, se sta in panchina, se entra, non lo posso dire perché ancora non ho deciso. Devo parlare con lui delle sue sensazioni. Se tutto va bene nell’allenamento viaggia e sarà disponibile per giocare. Mancini è nella stessa situazione della settimana scorsa, solo che lui può giocare senza allenarsi. Domani giocherà con Llorente e Ndicka. Mancio sa che è molto importante per noi».

 

Come valuta il percorso della Juventus di Allegri?

«La Juve è la Juve, Allegri è Allegri. Sappiamo quello che possiamo aspettarci da entrambi. Quando si parla di squadra e di allenatore “risultatista”, io lo interpreto come la cosa più importante nel calcio, che è fare il risultato. C’è gente che quando si parla di “risultatista” pensa che ci sia una connessione di negativo. Per me invece sono solo positive. E la Juve è “risultatista”, hanno fatto tanti punti da palla inattiva, giocano una partita a settimana. E questo non significa solo essere riposati, ma anche che lavorano tanti giorni in campo e a livello tattico. Sta lottando con l’Inter per lo scudetto». 

 

Manca poco all’apertura del mercato, c’è il desiderio di avere un centrale. Con Bonucci ci sono stati contatti, l’umore dell’ambiente può influire in una trattativa di mercato? Renato Sanches è in uscita a gennaio?

«Di Renato posso parlare perché è un giocatore nostro. Di Bonucci non mi sento di parlarne, va rispettato e il modo per farlo è non parlarne perché è dell’Union Berlino. Di Renato non ho nessuna informazione sulla possibilità che possa uscire o no. Né da parte di Renato, né da parte dei procuratori che sono i miei, né un messaggio né una parola. Nessuna informazione da parte di Pinto. Vive una situazione complicata per me o per la rosa. Se partirà per Torino? Ho un dubbio, non è stata una settimana pulita di lavoro, sicuramente non giocherà. Io dico sempre due cose: il cuore di un club sono i tifosi, però, ci sono le proprietà che sono sovrane. Le decisioni sono di chi è sovrano, ma per me il cuore di un club sono i tifosi e se fai qualcosa che piace molto ai tifosi alimenti l’amore e la passione. Se fai qualcosa che non piace ai tifosi, secondo me non si deve fare. Più di questo, non posso e non ho più niente da dire». 

Per fare risultato domani, cosa servirà?

«Personalità e tanto dal punto di vista fisico e tattico. Possiamo paragonare stile diversi, ma squadre di potenziale altissimo. Possiamo paragonare il Napoli con la Juve, ma in casa abbiamo avuto la personalità che bisogna avere per giocare faccia a faccia con una squadra superiore. A casa è l’Olimpico che ci dà questa personalità, i giocatori hanno fatto una grandissima partita. Llorente partita straordinaria, Ndicka la migliore da quando è a Roma. La personalità avuta contro il Napoli, bisogna averla domani contro una squadra abituata a vincere sempre a a vincere titoli. Ci vuole coraggio e giocare faccia a faccia. Con il Napoli abbiamo sempre giocato per vincere e non per pareggiare e mi piacerebbe che con la Juve avessimo le stesse capacità». 

 

 

Pellegrini non sembra centrato. Come mai?

«Sta migliorando e questo mi piace. Al di là del gol che ha fatto, la settimana prima ha fatto un ottimo lavoro. Non è che lavora male, perché non l’ho mai visto lavorare male. Lui lavora sempre concentrato e bene, la settimana scorsa avevo una sensazione di qualità. Questa settimana ha dato continuità a queste sensazioni. Pe un periodo di tempo si è visto un Lorenzo con una piattaforma di rendimento non altissima, adesso bisogna approfittare del momento. Abbiamo tante partite da giocare a gennaio». 

Si è parlato di una tempistica per l’arrivo di un difensore? Ci sono alternative tattiche?

«Se io inizio a pensare a tutto questo, perdo la concertazione sulla partita che dobbiamo giocare domani e in cui abbiamo questi tre centrali che giocano insieme da tempo. Abbiamo Bryan che gioca a centrocampo e se c’è bisogno di andare in difesa ci andrà. Lavoriamo con Celik da terzo centrale per dargli conoscenza tattica. Ha fatto 60 minuti contro lo Sheriff, parliamo di un livello basico. Noi da sei mesi sappiamo che Ndicka va via, da sei mesi sappiamo che Kumbulla non sarebbe stato disponibile a gennaio, titolare impossibile magari in panchina. Da tre mesi sappiamo che Smalling che non ci sarebbe stato a gennaio e da tre mesi sappiamo qual è la situazione. Ora sappiamo anche che Mancini e Cristante sono diffidati. Immaginate lo scenario di avere un solo centrale per una partita specifica. Io ho promesso a me stesso di andare verso una strada in cui devo dare quello che ho, al di là delle circostanze. Finita la Juventus penseremo alla Cremonese. Il mio lavoro è dare il massimo con quello che ho. Kumbulla non partirà per Torino». 

 

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Il Gazzettino