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È morto Max Mosley, lo storico presidente della Federazione automobilistica internazionale dal 1993 al 2009. Aveva 81 anni. Mosley è stato uno dei grandi protagonisti della storia della Formula 1, a cominciare dagli anni Settanta, fino al culmine della sua carriera, quando subentrò al francese Jean-Marie Balestre per guidare la Federazione Internazionale dell'automobile.
Il mondo della Formula 1 piange colui che è stato considerato tra i dirigenti più importanti del motorsport per la sua capacità di far crescere, anche grazie alla collaborazione con l'ex patron del Circus Bernie Ecclestone, la Formula 1 moderna soprattutto dal punto di vista della sicurezza. «Per me è come perdere un membro della famiglia, un fratello.
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Mosley, una vita per le auto
Mosley era figlio di Oswald, leader del partito fascista britannico. Avvocato e pilota dilettante è stato co-fondatore del team March. Dopo essersi formato come giurista, Mosley ha guidato anche in Formula 2, partecipando anche a quella nefasta gara di Hockenheim del 1968 nella quale perse la vita il leggendario Jim Clark. Un anno dopo questo incidente si ritirò e fondò la March, team che nelle sue 16 stagioni in Formula 1 conquistò tre vittorie. Mosley contribuì, insieme ad Ecclestone, a rendere la F1 lo sport internazionale che oggi conosciamo. E, come presidente della Fia, fu tra i principali artefici della promozione dei test Euro Ncap, fondamentali per garantire la sicurezza delle auto sul mercato soprattutto dopo la morte di Ayrton Senna.
Una figura controversa
Mosley è stato presidente della Fia per 16 anni e ha di certo lasciato il segno ma la sua carriera si è anche condita di fatti controversi come quello del 2008 quando il tabloid News of the World pubblicò un servizio sulla sua partecipazione a un festino in uniformi naziste. Anche se al quotidiano fu proibita la pubblicazione integrale del video e fu inflitta una condanna al pagamento di 60.000 sterline per la violazione della privacy delle persone coinvolte. Il caso spinse però Mosley nel 2009 a non ricandidarsi alla presidenza della Fia.
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Il Gazzettino