È arrivata dalla spada «operaia» di Paolo Pizzo (la definizione è sua) la prima medaglia d'oro italiana nel Mondiale di scherma in corso a Lipsia....
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Nella stessa giornata l'Italia ha portato a casa anche il bronzo di Irene Vecchi, ma questo è un metallo dal sapore amaro. La sciabolatrice livornese in semifinale è stata sconfitta 15-14 dalla tunisina Azza Besbes, nonostante fosse partita fortissimo, raggiungendo un vantaggio di 8-0. Besbes ha poi perso in finale con l'ucraina Olga Kharlan (15-5). Pizzo - che in gioventù ha battuto un tumore al cervello, raccontando la sua esperienza nel libro “La stoccata vincente” - ha così confermato il suo ottimo stato di forma, testimoniato dall'argento agli Europei del mese scorso, a Tbilisi. «A Catania avevo a fianco il maestro Oleg Pouzanov - ha aggiunto lo spadista, ricordando il tecnico russo, scomparso a dicembre 2015 - Lui oggi mi ha guidato dal cielo: la spada era come se toccasse da sola. Grazie a chi ha fatto le sue veci, ma il mio pensiero è tutto per lui. Rispetto a quello di sei anni fa, questo è un oro più maturo».
L'assalto decisivo è stato equilibrato, prima che il siciliano si portasse sul 12-8.
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Il Gazzettino