Un sì incondizionato da parte del sindacato dei calciatori. Partirà sotto buoni auspici l'Esecutivo della Fifa che, martedì prossimo, discuterà...
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Lo dice, senza giri di parole, il direttore generale del FifPro Bobby Barnes, ala del West Ham dei primi anni '80. «Fatta salva la condizione che non aumenteranno il numero delle partite - spiega Barnes all'Ansa -, non possiamo che essere favorevoli. Con la nuova formula (16 gironi da tre squadre, e poi eliminazione diretta a partire dai sedicesimi di finale n.d.r.) chi arriva in finale continuerà a giocare al massimo sette partite, per chi va subito a casa il minimo sarà invece di due. Ecco quindi che a livello di impegno cambia poco, e per i calciatori rimane invariata la durata del necessario periodo di riposo. Quindi siamo favorevoli».
«Il sogno di chiunque giochi a calcio - continua Barnes - è di disputare un Mondiale. Se quindi sarà possibile regalarlo a un maggior numero di giocatori, ben venga questa novità. Oltretutto, ne beneficerà lo sviluppo del calcio in certi paesi, che finora non hanno avuto la possibilità di disputare una Coppa del mondo, e pensate anche a quanto calciatori in più di piccoli paesi avranno la possibilità di mettersi in evidenza ad un più alto livello, e quindi poi la chance di trovare un buon ingaggio in un club. Ci saranno maggiori opportunità per tutti». Ma proprio i club, con la loro associazione europea Eca, sono coloro che sono maggiormente contrari all'allargamento del Mondiale. «E li capisco - ribatte Barnes -, e quindi posso comprendere le loro proteste. Ma nascono dal timore che i loro tesserati vengano sottoposti a maggiore attività, e invece non cambierà niente, visto che rimane il 'tettò delle sette partite. Ecco perchè, su queste basi, a noi il Mondiale extra-large va benissimo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino