NAPOLI - Luciano Moggi, prosciolto lo scorso marzo per prescrizione dalla Cassazione nel processo sul caso Calciopoli, era accusato di diffamazione nei confronti di Giacinto...
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In particolare, Moggi, nel programma parlò di «telefonate» di Facchetti relative alle «griglie» arbitrali e di una «richiesta» da parte dell'allora presidente nerazzurro «ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari».
Il processo è scaturito dalla querela presentata da Gianfelice Facchetti, uno dei figli di Giacinto e assistito dal legale Corrado Limentani. Il pm Elio Ramondini aveva chiesto per Moggi una condanna a 10 mila euro di multa, parlando del «sistema Moggi» accertato dalla Cassazione e di una strategia difensiva mediatica per coinvolgere anche Facchetti «in una sorta di 'così fan tutti'». Anche oggi nel corso delle repliche il pm ha spiegato che «il sistema Moggi ha tradito e minato alle fondamenta l'essenza del calcio e non è possibile attribuire a persone terze la realizzazione di questo sistema».
Nel corso del dibattimento avevano sfilato come testi Massimo Moratti, Javier Zanetti, l'ex designatore degli arbitri Pierluigi Pairetto, l'ex arbitro Massimo De Santis ed altri. A febbraio, inoltre, in aula c'era stata una stretta di mano tra Moggi e Moratti chiamato a testimoniare e poi su twitter l'ex Dg bianconero aveva scritto: «Mi sono lavato subito le mani».
Oggi il giudice della quarta sezione penale Oscar Magi ha assolto Moggi con la formula «perché il fatto non costituisce reato» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino