Alessio Romagnoli sta bene. E col pieno recupero dell'unico difensore mancino a disposizione, Vincenzo Montella è pronto a fare un passo in avanti nell'evoluzione...
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Comincia dal Prater di Vienna l'avventura rossonera con un 3-5-2 in prova, tutto da capire, ancora da decidere. La linea difensiva che si occuperà di difendere (si spera meglio che all'Olimpico) la porta di Donnarumma sarà formata da Musacchio, Bonucci e Romagnoli al rientro. «Fisicamente sto bene, ho lavorato tanto per ritrovare la forma. Ora mi manca solo il ritmo partita», dice Romagnoli. Proprio i bianconeri diventano un modello da seguire con le indicazioni di chi ci ha giocato e vinto per anni e conosce a memoria la BBC che in rossonero avrà un altro nome di battaglia. Di certo Romagnoli si augura che «in campionato non sia ancora l'anno della Juventus».
In aiuto dei tre moschettieri ci saranno larghi sugli esterni Abate e Rodriguez che avranno il compito di attaccare ma anche di difendere, quando ci sarà da soffrire. Certezze dietro, con Zapata e Paletta ancora a guardare, quasi in mezzo al campo (unico dubbio Montolivo), da capire invece su chi ricadranno le scelte in avanti. Sembra sicuro del posto Nikola Kalinic.
Ma chi gioca col croato? A Milanello Montella ha girato la ruota, li ha provati tutti. Anche Suso è stato messo al fianco dell'ex Fiorentina per fare la spalla. Ma lo spagnolo in quel ruolo è un sacrificato eccellente. Un'indecisione che conferma la poca fiducia fin qui verso André Silva e una riflessione su Cutrone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino