Eugenio, ex azzurro del fondo: lasciò le gare per fare il gelataio

Maier, a destra, coi compagni Manfroi e Genuin
ZOLDO ALTO - Addio Neno. Si sono svolti ieri a Zoldo Alto i funerali di Eugenio Maier, grande campione di fondo degli anni Sessanta. Nato nel 1939, avrebbe compiuto 76 anni il...

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ZOLDO ALTO - Addio Neno. Si sono svolti ieri a Zoldo Alto i funerali di Eugenio Maier, grande campione di fondo degli anni Sessanta. Nato nel 1939, avrebbe compiuto 76 anni il prossimo 29 dicembre, ma è morto venerdì all’ospedale San Martino di Belluno.








Maier è una figura di spicco nel grande panorama di fortissimi atleti dello sci dell’epoca dei pionieri, tra i quali Camillo Zanolli e Pompeo Fattor che proprio come Neno (il soprannome di Maier) si forgiarono sulle nevi della val di Zoldo, ai piedi del Pelmo. Tra le caratteristiche di Eugenio ci fu sempre quella della discrezione: parlava a stento di se stesso e dei suoi successi sportivi, gli piaceva molto di più ricordare quelli dei suoi grandi amici con cui aveva condiviso tante belle e significative esperienze sportive.



Era forte il legame con l’agordino Franco Manfroi, un rapporto di amicizia che continuò anche quando le strade della vita li portarono a fare scelte diverse. Tra i primi successi di Eugenio, i campionati italiani Juniores del 1959, a Bormio, dove conquistò il titolo tricolore in staffetta con i compagni Angelo Genuin e lo stesso Franco Manfroi, un terzetto che negli anni successivi mise a segno altri risultati prestigiosi in staffetta (il culmine fu il primo posto ai campionati italiani assoluti in staffetta all’Alpe di Siusi nel 1964). Il primo posto ottenuto in staffetta a Bormio lanciò Maier fin da subito nel panorama del grande sci nazionale, tanto che essere prima aggregato e poi arruolato nelle Fiamme Oro per poi entrare successivamente nella cerchia della nazionale B. Nel 1960 arriva il terzo posto ai campionati italiani assoluti. Negli anni successivi Eugenio agguanta ancora due secondi posti nelle rispettive edizione dei campionati assoluti per poi vincere il suo primo e unico titolo italiano nel 1964 all’Alpe di Siusi in staffetta ancora con Genuin e Manfroi. Nel 1962 arriva anche la sua prima convocazione in nazionale, e con la divisa azzurra le soddisfazioni furono molte. Ai Mondiali del 1962 di Zakopane, in Polonia, Neno gareggiò nella 30 km conquistando un importante ventunesimo posto. Maier partecipò anche alle Olimpiadi di Seefeld-Innsbruk nel 1964 quando Eugenio agguanta la sua prima e unica convocazione ai Giochi invernali, gareggiando sia nella 30 sia nella 50 km, conquistando un doppio diciottesimo posto.



Poco dopo Eugenio Maier lascerà le Fiamme Oro e lo sci agonistico, anche se continuerà a correre in qualche competizione, per trasferirsi in Germania come gelataio. Una decisione forse troppo affrettata che ricorderà per sempre con tanto rimpianto e rammarico.



Maier lascia la moglie Lorenzina, le 4 figlie Anja, Katia, Diana e Roberta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino